Vorrei aggiungere alcune riflessioni a quelle, davvero stimolanti, che Federica Pizzi ha condiviso nel suo blog:
Leggere ai bambini è un regalo.
Che facciamo loro e che ci facciamo.
Dice Daniel Pennac nel suo famoso "Come un romanzo":
"...Gratis. Proprio così lo intendeva. Un regalo, un momento fuori da qualsiasi momento. A dispetto di tutto. La storia notturna lo sgravava dal peso della giornata. Mollàti gli ormeggi, lui si faceva portare dal vento, infinitamente leggero, e il vento era la nostra voce.
In cambio di questo viaggio, non pretendevamo niente da lui, neanche un soldo, non gli chiedevamo la minima contropartita. Non era neanche una ricompensa. (Ah! le ricompense... come ci si doveva mostrare degni di essere stati ricompensati!). Qui tutto avveniva all'insegna della gratuità.
La gratuità, che è la sola moneta dell'arte".
Leggere come atto di gratuità, per il semplice piacere di stare insieme, di vivere insieme quell'esperienza.
Disponibili ad offrire sé stessi, il proprio tempo, la propria voce, come un melo che offre i propri frutti o un torrente la propria acqua.
Aperti a ricevere e a comunicare emozioni, pensieri, sensazioni.
Questa è la magia ri-generante, ri-creante del leggere un libro per bambini con i bambini.
Non lo facciamo perché vogliamo promuovere, formare, educare, far conoscere, spiegare, stimolare...
No.Lo facciamo perché ci piace, ci diverte ci rende più umani.
Dice Roald Dahl:" Se riesci a far innamorare i bambini di un libro o di due o tre, cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno lettori. E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi e importanti della nostra vita".
A volte piccole esperienze, magari raccolte qua e là lungo la strada, possono trasformarsi in preziosi regali.
Come le piccole cose che Eric trovava per strada nel libro "Piccole storie di periferia" di Shaun Tan
Libri per ragazzi - Piccole storie di periferia - Rizzoli