Perché lo fai?

Da Pamirilla

La mattina mi sveglio spesso con una nuova idea “geniale”.  In testa ho più  idee geniali che capelli. Prima di partire in quarta, naturalmente, mi chiedo se dovrei fare veramente quello che sto pensando di fare.
“Non me ne pentirò?” mi chiedo.
“Magari un pò…ma non tanto” mi rispondo “meglio rischiare, sicuramente andrà benissimo”. Così mi rispondo,  dopo approfondite analisi che durano almeno venti secondi. E poi parto.

Di solito mi pento abbastanza. Ma mai così tanto come questa volta!

Io sono una pasticcera. Me lo ripeto dentro di me e lo dico spesso anche ad alta voce, ultimamente, perché  ho conosciuto molte persone nuove.
“Salve, che fai nella vita?”
“Sono uno chef di pasticceria”
“Wow!!!”.
Wow è la risposta tipo, wow dovrebbe bastarmi no?
Allora perché mettermi a fare l’imbianchina che non sono capace?
Perché mettermi a fare l’imbianchina che casa mia ha i soffitti alti cento metri e io sono una nana che, per giunta,  ha paura di stare in cima ad una scala?
Perché mettermi a fare l’imbianchina e ora ho le vesciche alle mani e non riesco a tenere in mano la frusta per montare la panna?

Perché lo fai Pamirilla?????? PERCHE’?????????????????????????????

Ok, domani chiamerò un professionista che spero non mi faccia pagare doppio visto che oltre al lavoro deve anche aggiustare i danni che ho fatto io.

Domani devo fare anche molte altre cose, compresa torta per un compleanno.
Domani è finalmente settembre dopo un agosto che cancellerei e che somiglia tanto ai pezzi di soffitto che sono caduti (chissà poi perché sono caduti).
Domani…..è un altro giorno.
Anche se le pareti della mia camera da letto saranno ancora stupidamente pezzate.

Perché le faccio certe cose? Non lo so, sono geneticamente programmata in questo insulsa modalità. Lo sapete anche voi: cancello blog, vado, parto,  torno,  ri-vado mi perdo e poi ri-torno. Rido, ballo, scrivo e cucino e quando sono triste piango come una fontana e quando non so più che fare piango come una fontana e quando non so davvero proprio più dove mettere le mani chiamo un professionista (ma solo dopo aver pianto tanto come una fontana che, se ricordate, rimane pur sempre il mio metodo preferito per risolvere le questioni. Ammesso che sia un metodo). Magari sono gli ormoni, una disfunzione di qualche genere, forse troppi zuccheri nell’aria…chessò!

Ad ogni modo non cambio, non cambierò. Purtroppo. Meglio rassegnarsi.
Forse un giorno quei venti secondi che dedico al raziocinio saranno sufficienti a prendere decisioni avvedute ma nel frattempo dovrò continuare a convivere con il mio animo focoso e imprudente, coraggioso e stupido, impulsivo e, per fortuna, almeno ironico.

Perché lo faccio, perché sono qui? Me ne pentirò…..sicuramente…….ma è che mi manca…. e chissà se c’è ancora qualcuno……
Se ci fosse potrei raccontargli tante cose. Potrei dire degli incontri che ho fatto e di come sono una pasticcera meno piccola di prima, ora che ho una linea tutta mia che presto sarà in produzione e venduta nelle migliori gastronomie. Potrei parlare delle nuove amicizie e dei non pochi brutti incontri e di qualche cocente delusione e poi degli incontri per niente brutti e qualche volta  cocenti o piuttosto bollenti e qualche volta bolliti. Potrei scrivere del mio cuore in danza, a volte un po’  confuso e stanco, ma che pulsa al montar di panna e meringhe e delle risate con le ragazze che lavorano con me ai forni.
Potrei conservare i giorni di sorprese e pasticci e cancellare quello che non mi è piaciuto. Ma sarebbe bene ricordare anche gli errori e gli orrori e poi rimettersi a ridere, in cucina, tra forni musica e chiacchiere di donne.
Tanto domani è settembre e l’aria è già  diversa.

Perché lo faccio quello che faccio non lo so, non sempre.
Vivo.
Qualcosa lo perdo e qualcosa lo guadagno, quando faccio i conti di solito è andata bene.
In questo momento non so….sono qui….perché lo faccio……..????

Mi laverò le mani dalla vernice e tornerò in mezzo allo zucchero, alla farina e soprattutto al cioccolato, che risolve ogni eventuale malumore, e mi inventerò un nuovo dolce per quelli che hanno continuato a cercare il mio nome, a volermi bene chissà perché,  chissà perché lo fanno?

Ma…meno male, che lo fanno.

E…tutto sommato…meno male anche io…che sono così!


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