Tutto il popolo della rete oramai ben conosce la situazione del Movimento dei Forconi e il conseguente blocco dei trasporti che c’è da diversi giorni in Sicilia.
Per chi non lo sapesse, il Movimento è nato nella primavera 2011 dalla combo tra i pastori sardi e gli agricoltori siculi e chiede al governo regionale e nazionale degli sgravi fiscali sul costo dei carburanti prodotti nelle raffinerie delle isole e misure economiche d’ausilio per autotrasportatori, agricoltori e pescatori disoccupati per via della crisi. Hanno poi sposato la causa dei Forconi anche molti studenti e cittadini, convinti effettivamente che l’adesione massiccia al movimento potrebbe veramente cambiare qualcosa.
Ora non vi farò pistolotti sull’economia di questo Paese, del Sud in generale o di qualsiasi altra cosa, non solo perché non ne sono in grado ma anche perché c’è chi sa farlo molto meglio di me, quindi vi consiglio di leggere qui se volete approfondire l’argomento. L’unica cosa che mi sento di dire non è solo che il Mezzogiorno risente della crisi ma soprattutto che i lavori in campo agricolo (ma anche in quello artigianale, se vogliamo) non interessano più nessuno, poiché faticosi e poco gratificanti, perciò gli unici che si prestano a farli oramai sono soltanto gli immigrati clandestini, che lavorano a nero e in condizioni di enorme disagio.
Allargando il discorso ci sarebbe da dire che qui non c’è lavoro manco a pagarlo ma sono cose che si sanno e parlarne è inutile, visto che tanto non cambia niente comunque. Mi direte voi, come mai gli organi di stampa non parlano di quello che sta accadendo in Sicilia? Questo in realtà è parzialmente vero: oggi ho sentito la notizia al TG3 e l’ho letta anche su vari quotidiani nazionali poi per fortuna, grazie ad internet, non possiamo parlare di disinformazione. Il vero problema è: qualcuno porrà rimedio a tutto questo? Il Governo, le istituzioni, dove sono?
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