Da quando abbiamo pubblicato l’articolo su Italia-Programmi.net abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni all’associazione e commenti sul blog.
I più ci chiedono se debbono pagare e, chi ha pagato, vuol sapere se può riavere i soldi. Tutti vorrebbero essere lasciati in pace e non ricevere continui solleciti di pagamento.
Vediamo di fare allora un punto sulla situazione e cerchiamo di capire perché, come ha detto lo stesso presidente dell’Antitrust Catricalà (v. il video di Striscia la Notizia qui sopra), non si deve pagare.
Adesioni a Italia.Programmi.net sino al 31 agosto 2011
Come ha evidenziato la stessa Antitrust, chi ha aderito sino allo scorso mese di agosto lo ha fatto senza rendersene conto.
Non dovete quindi pagare nulla , in quanto siete stati vittime di un raggiro.
Potete comunicare alla società (sempre che ci riusciate) che non era vostra intenzione sottoscrivere alcun abbonamento, chiedendo di non inviarvi più alcun sollecito. Se ne riceverete ancora, denunciate la società alla polizia postale per molestie.
Adesioni dopo il 31 agosto 2011
In teoria, da settembre il sito ha comunicato che l’adesione al “servizio” era a pagamento.
In realtà è stato rilevato che in alcuni orari l’avviso di pagamento di 8 euro al mese spariva, mentre in altri ricompariva.
In ogni caso, quando l’utente “aderisce”, in risposta riceve una mail che non fa cenno alcuno a pagamenti dovuti, limitandosi a comunicare nome utente e password.
Questa circostanza, unita al fatto che il contratto non è firmato e che il pagamento non è contestuale alla registrazione dei dati, rende ancora oggi la pretesa di Italia.Programmi.net assolutamente debole e priva di tutela.
Potrebbe infatti benissimo qualcuno aver adoperato il vostro (o altro) computer e inserito i vostri dati senza che voi lo sapeste. Visto che, al momento dell’ordine, non c’è stato nessun pagamento con carta di credito o simili, e visto che la mail che vi è arrivata (che sembra spam) non riferisce di alcun acquisto, voi ancora oggi non avete modo di accorgervi se qualcuno attiva un “abbonamento” da voi non richiesto.
Da ultimo, ma non è trascurabile, i “servizi” che darebbe il sito, non sono neppure economicamente misurabili, visto che indirizza semplicemente a risorse gratuite della rete. Il contratto è dunque viziato per mancanza di equilibrio delle prestazioni tra le parti (dovrei pagare 96 euro all’anno per scaricare programmi gratuiti…).
Per tutte queste ragioni, anche in questo caso, avete molti argomenti per comunicare che non intendete pagare e che siete stati vittime di un raggiro.
Adesioni negli ultimi 10 giorni lavorativi
Rispondete alla loro mail comunicando il vostro recesso. Così non vi dovrebbero più inseguire. Dovete scrivere: “Con la presente comunico il mio recesso con effetto immediato”.
Per chi ha già pagato: provate a chiedere la restituzione delle somme. Non abbiamo molta fiducia che ve le restituiranno. Vedremo comunque come si evolverà la situazione.
Leggi gli altri articoli su Italia.Programmi.net.
AGGIORNAMENTO DEL 15 NOVEMBRE 2011
Ringraziamo tutti i lettori di questo articolo per i tanti commenti e spunti che hanno fornito a noi e agli altri lettori.
Come scritto nell’articolo, il nostro consiglio è assolutamente di NON PAGARE.
La società continua infatti ad adoperare sistemi non rispettosi della normativa vigente.
Un esempio? Gli interessi che vi vorrebbero addebitare non sono dovuti, così come le spese di recupero del credito, visto che il D.Lgs. 231/2001 si applica ai soli crediti tra imprese, e non verso i provati.
Un altro esempio? La corretta procedura di conclusione di un contratto online prevede l’immediato pagamento o almeno la conferma, da parte del negozio di e-commerce, dell’avvenuta conclusione del contratto, con esplicitazione immediata delle relative somme dovute.
In ogni caso, come già detto nell’articolo, si tratta di un rapporto che economicamente non sta in piedi, visto che per 8 euro al mese il sito non offre nulla.
Vi ribadiamo quindi di comportarvi come consigliato nell’articolo e, se non riuscite a inviare la mail di recesso, di conservare copia del fallimento dell’invio. Un domani, semmai ce ne fosse bisogno, vi servirà come prova della vostra comunicazione di recesso.
Se qualcuno ricevesse veri e propri atti giudiziari, invece di semplici mail o lettere, ci contatti e lo difenderemo!
Intanto sono già in corso le indagini della magistratura e speriamo che presto qualcuno fermi questi signori e soprattutto li individui, così sapremo a chi chieder conto di tutto questo…