Non vi fa problema se dopo un’assenza ingiustificata e relativamente lunga torno con un piccolo post, vero? Il fatto è che nell’incostanza e nella volubilità che mi caratterizzano ho un po’ rivisto le priorità, e il blog è stato retrocesso da “obiettivo” a “strumento”. Non è detto che sia un scelta definitiva, ma per il momento non garantisco continuità. Garantisco, certo, tanto affetto per tutti voi: vi penso anche se non vi scrivo (mamma mia! che ruffiano… come so mentire alla gente io…).
Passiamo al titolo del post: perché non vi piace il vostro lavoro? Mi scrivete spesso (ma spesso spesso, eh) in risposta all’articolo “Perché cambiare lavoro?” chiedendo chiarimenti e consigli.
Non vi svelerò che mi sopravvalutate e che chi mi conosce si guarda bene dal chiedermi consigli, perché così mi brucerei la piazza, ma spenderò un post (breve, giuro) ogni tanto per offrire qualche chiarimento.
Quando siamo stufi del nostro lavoro le possibilità sono sostanzialmente tre:
- siamo incostanti, labili, e per nostra natura tendiamo ad annoiarci della ripetitività;
- per quanto il lavoro che facciamo ci piaccia, non ci piace il luogo dove lo facciamo: il problema è il datore di lavoro;
- riteniamo che questo lavoro, a prescindere dal datore di lavoro, non sia quello che fa per noi.
Quale delle tre?
Come potete immaginare dare risposta a questa domanda è il primo passo da compiere se riteniamo che sia ora di cambiare lavoro: non solo per spirito di autoconsapevolezza (che non fa mai male), ma anche perché da ciò dipendono fortemente gli sforzi che dovrete mettere in campo successivamente.
Ognuno dei tre problemi ha una soluzione differente, e prima di passare all’invio di curriculum selvaggio è bene avere chiaro in mente l’obiettivo da raggiungere e la causa che ci muove.
Capire “quale delle tre” è un lavoro non sempre semplice, che richiede una buona dose di conoscenza di sé. Potreste aiutarvi rispondendo a queste domande:
- Tendo a cambiare di frequente? Quanto durano i miei hobby, passioni e interessi? Per quanto tempo mi piace un vestito nuovo che ho acquistato?
- Quanti lavori ho cambiato nella mia vita?
- Se mi immagino di svolgere lo stesso incarico presso in datore di lavoro differente, che tipo di sensazione ne ricavo?
- Se immagino di svolgere un lavoro completamente differente con lo stesso datore di lavoro (e quindi lo stesso “capo”), che tipo di sensazione ne ricavo?
- Quali caratteristiche ha il mio lavoro ideale? Quali caratteristiche ha in comune il mio lavoro attuale con quello ideale?
Questo articolo è stato scritto da Andrea Ciraolo.