Perché Plutone non è più un pianeta?

Creato il 30 luglio 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

Cari lettori, eccoci con una nuova curiosità, tratta dal National Geographic.

Oggi parliamo di Plutone. Pianeta Nano di cui, grazie alla sonda New Horizons, arrivata nei suoi pressi dopo un viaggio di quasi 10 anni, stiamo ricevendo, in questi giorni,  foto mai viste prima.

La curiosità che vi propongo, riguarda la sua classificazione a Pianeta Nano.  Perché Plutone non è più considerato un pianeta?

La questione risale agli anni Settanta, quando furono messe a punto tecniche più raffinate per stimare la massa e le dimensioni dei corpi celesti.

In conseguenza di queste nuove tecniche, Plutone risultò essere sempre meno simile a un pianeta canonico.

Oggi sappiamo che Plutone, con un diametro di circa 2.280 chilometri, è sei volte più piccolo della Terra, che ha una luna grande quasi la metà della sua dimensione, e che, ulteriore stranezza, viaggia in un’orbita ellittica e attraversa l’orbita di Nettuno.

Nonostante le sue caratteristiche insolite, lo status di pianeta è rimasto solidamente attaccato a Plutone fino al 1992, quando David Jewitt e J. Luu dell’Università delle Hawaii hanno scoperto uno strano oggetto, ribattezzato 1992 QB1, un piccolo corpo celeste ghiacciato di dimensioni simili a un asteroide, in orbita attorno al Sole a una distanza pari a una volta e mezzo quella di Nettuno. QB1 è stato il primo indizio che altri oggetti simili a Plutone (per quanto riguarda la composizione di ghiaccio e roccia) popolavano le zone più esterne del sistema solare.

Dal 1992 a oggi sono stati trovati quasi un centinaio di oggetti come QB1. Questo sciame di oggetti è oggi conosciuto come Fascia di Kuiper, dal nome Gerard Kuiper, che per primo propose l’esistenza di tale cintura.

Gli astronomi stimano che ci potrebbero essere circa 35.000 oggetti, nella Cintura di Kuiper, di un centinaio di chilometri di diametro. E, a parte le sue dimensioni piuttosto notevoli rispetto ai compagni di orbita, Plutone è praticamente indistinguibile dagli altri oggetti nella fascia. L’unica vera differenza è la sua riflettività, che lo rende molto più luminoso.

Il culmine si ebbe nel 2005, dopo la scoperta, da parte dell’astronomo Mike Brown, di un corpo ancora più grande e massiccio di Plutone in quelle zone: un potenziale decimo pianeta chiamato provvisoriamente 2003 UB313 e in seguito Eris.

Arrivati a questo punto bisognava prendere una decisione, e nella risoluzione dell’assemblea generale dell’Unione Astronomica Internazionale del 24 agosto 2006 venne deciso che Plutone sarebbe stato riclassificato come pianeta nano.

L’Unione Astronomica Internazionale stilò in quell’occasione alcune linee guida per poter discernere tra pianeti e pianeti nani del nostro sistema solare, decidendo che si può definire un pianeta un corpo celeste che:

  1. Orbita intorno al Sole;
  2. Ha una massa sufficiente affinché la sua gravità possa vincere le forze di corpo rigido, e gli permetta di assumere una forma quasi sferica;
  3. È stato in grado di “ripulire” la propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni confrontabili.

Plutone, piuttosto debole nel terzo punto, venne così “retrocesso” a pianeta nano, il prototipo di una nuova categoria di oggetti transnettuniani.

(fonte: http://www.nationalgeographic.it)


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