Perché quest'anno non farò alcuna sfida di lettura

Creato il 06 gennaio 2016 da La Stamberga Dei Lettori
Il 31 dicembre Goodreads mi faceva le congratulazioni per aver completato e superato la mia Reading Challenge leggendo nell'arco del 2015 cinquantadue libri sui cinquanta che mi ero prefissata. Un modesto risultato se si considera che molti dei miei contatti superano tranquillamente i cento libri l'anno, ma un traguardo adeguato alle mie capacità e possibilità di lettura. La targhettina colorata è andata quindi a sommarsi quelle delle sfide superate negli anni precedenti. Congratulations!
Meno di 24 ore dopo il sito era già tornato alla carica: Challenge yourself this year! Quanti libri vuoi leggere nei 2016? Ce la farai? Mettiti alla prova! Sfida te stesso!
Stavo già per inserire il numerello magico nell'apposita casella quando, a un centimetro dalla tastiera, mi sono fermata. Da quando la lettura è diventata una sfida?

Se siete frequentatori di social networks o forum a tema "libresco" saperete che è un trend dilagante già da qualche anno. Il web pullula di sfide di lettura: quanti libri leggerai quest'anno? quante pagine leggi al mese? all'ora? al minuto? Sfidiamoci a leggere almeno 10 classici nel 2016 o 30 libri di fantascienza o uno solo di Fabio Volo senza cedere alla tentazione di arruolarci nell'Isis.
I numeri parlano chiaro, solo su Goodreads si contano più di un milione di partecipanti in tutto il mondo, e questo solo nella sfida "ufficiale" gestita dal sito, a cui vanno aggiunte le infinite gare e maratone decise nei numerosi gruppi di lettura che popolano questo come altri siti.


Siamo vittime collaterali di quelle desolanti classifiche annuali che ci informano ogni volta che il 99,99999... percento degli italiani legge meno di un libro l'anno, pungolati dall'orgoglio di lettore a dire: io no! io amo la lettura! io di libri l'anno ne leggo 10, 100, 1000!
Perché ammettiamolo, i lettori appassionati, un po' migliori degli altri - quelli che dicono che non hanno tempo ma per guardare Barbara d'Urso cinque minuti li trovano sempre, quelli che si vantano di non aprire un libro dalle elementari - si sentono. E un vero amante della lettura i libri se li mangia con la stessa voracità con cui si esaurisce la vaschetta delle noccioline all'aperitivo, la lettura non è un atto sporadico, è una costante compagna della nostra esistenza. Ergo, se ciò che contraddistingue un lettore forte da quelli che si comprano il libro in cima alle classifiche una volta l'anno è l'atto di leggere tanti libri, perché non quantificare questo "tanti"? Perché non cercare di migliorarci ogni anno? Lo sappiamo tutti che i libri da leggere sono tanti e la vita una sola, e allora affrettiamoci, acceleriamo, leggiamo!

Riflettendo sulla frenesia con cui ho macinato pagine negli anni passati mi è venuto da chiedermi: è davvero "leggere" quello che sto facendo? Da quando la mia attività preferita è diventata una corsa contro il tempo? Che senso ha sfidare altre persone a chi legge di più, nemmeno avessimo cinque anni? Cosa ci guadagniamo? La soddisfazione di pavoneggiarci su Facebook per come siamo bravi e acculturati?
Mi sono trova a ripensare a quanto dei libri che ho letto da quando ho iniziato a frequentare Anobii e Goodreads mi sia rimasto. A quante volte ho rinunciato a rileggere una frase, a soffermarmi su una pagina che pure mi aveva colpito, a tornare indietro, a gustarmi una descrizione perché "non c'è tempo". Quante volte, scegliendo il prossimo libro da leggere, mi sono soffermata sul numero di pagine e mi sono chiesta se fosse saggio scegliere un libro di 700/800 pagine col rischio di non riuscire a raggiungere il mio traguardo a fine anno. Seguendo questo ragionamento, perché non fare incetta di quelle collane di libri a un euro? In un anno potrei addirittura arrivare a leggerne 365! Ma la qualità dov'è finita? il piacere della lettura dov'è finito?

E allora quest'anno dico: "Basta". Basta leggere con l'ansia di dover terminare il libro il prima possibile, basta buttarmi a capofitto sul libro successivo appena voltata l'ultima pagina del tomo in lettura, rinunciando al piacere - che a volte è necessità - di concedermi il tempo di elaborare quanto appena letto e di assaporare ancora, sulla punta delle dita le atmosfere del mondo che ho appena abbandonato.
Al temine delle mie riflessioni mi sono resa conto che l'espressione "sfida di lettura" non ha alcun significato, la lettura non è una sfida - anche se alcuni libri ci sfidano a conquistarli e comprenderli - e potersi pavoneggiare a fine anno di aver letto venti, quaranta o ottanta libri lascia un po' il tempo che trova. "Come ho letto" conta tanto quanto, se non di più, di "quanto ho letto", per me, e se da un lato è ovvio che non ci si può definire lettore se in un anno si è letto solo l'ultimo bestseller "perché è uscito anche il film", dall'altro credo abbia molto più diritto di definirsi un lettore chi in 12 mesi è riuscito ad affrontare "solo" Guerra e Pace e Il Paradiso Perduto di molti che vantano scaffali da 150 libri l'anno.

Va da sé che questa è solo una mia riflessione personale, nata da mie personalissime esigenze, e non voglio certo indicare una strada da seguire "più giusta" delle altre. Mi sono però chiesta quanti lettori come me sono negli anni entrati in questo vorticoso meccanismo che ci porta a fatturare anche nel tempo libero non sono più riusciti a uscirne per non fare la figura dei rinunciatari o per non passare per uno di quelli che non ce la fa. Basta: liberiamoci dalla dittatura del numero di pagine lette, smettiamola di macinare parole per l'effimera soddisfazione di vedere salire i numerelli sulla nostra libreria virtuale, piantamola di essere solo fonti di elenchi di titoli già letti. Lasciamo che la lettura torni ad arricchirci veramente, lasciamo che la lettura ci doni la libertà.
Io quest'anno lascerò il quadratino della Reading Challenge di Goodreads in bianco (e se sapeste quanto turba il mio io ossessivo e compulsivo non compilare quel quadratino bianco apprezzereste ancora di più il mio sforzo), e voi?


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