E dunque, ecco Andrea Camilleri che afferma, tra le altre cose:
Scrivo perché è sempre meglio che scaricare casse al mercato centrale
Ecco Mark Haddon che non ha dubbi:
Perché scrivo? L'unica risposta è perché non posso fare altro
Ecco Adam Haslett che vede nella scrittura una sorta di viaggio, comunque (e la cosa mi è congeniale):
Scrivo per viaggiare nelle vite degli altri
Ecco Patrick McGrath che lega la scrittura alla possibilità di vita contro l'oblio:
Scrivo per dare forma alle creazioni della mia immaginazione che altrimenti morirebbero nel silenzio e nel buio
Ecco Mario Vargas Llosa che richiama Flaubert e la sua frase “scrivere è un modo di vivere”:
Nel mio caso è stato esattamente così. E' diventato il centro di tutto ciò che faccio al punto che non concepirei una vita senza la scrittura
E Nathan Englander:
Scrivo per fare un po' di ordine nel caos
E che ne dite del caustico Shalom Auslander?
Per evitare di uccidere me e/o gli altri. Per ora sta funzionando. Per ora
Ma alla fine la risposta che mi convince più di tutte è quella di Umberto Eco.
Perché mi piace
Tre parolette secche. In fondo non c'è bisogno di più.