Le banche greche hanno in pancia un buon quantitativo di debito greco e, di fatto, sono gli unici compratori del debito ellenico, anche attraverso la liquidità di emergenza messa a disposizione con l'Ela. La Banca Centrale Europea, già da qualche mese, ha assunto il controllo delle banche sistemiche europee attraverso il Meccanismo unico di supervisione.Giacché le banche greche hanno in pancia il debito di un paese in bancarotta (per stessa ammissione del ministro delle Finanze del paese in questione) la Bce, nella qualità di supervisore, dovrebbe domandarsi se il sistema bancario greco possa sopravvivere in caso di default del debito della Grecia. La risposta è scontata: non potrà sopravvivere.
A questo punto, a maggior ragione, giacché la Grecia è in dissesto, la BCE dovrebbe impedire che le banche continuino ad acquistare debito di un paese in bancarotta. Se la Bce non agisse in questi termini, l'inerzia finirebbe per screditare l'intera struttura del Meccanismo di supervisione bancaria, minando la credibilità della stessa Banca Centrale. Non mi sembra un fatto di poco conto. Per contro, se la BCE lo impedisse ne deriverebbe che la Grecia non avrebbe altra possibilità di abbandonare la moneta unica, con tutte le conseguenze del caso. Come andrà a finire? Nessuno lo sa e nessuno può immaginarlo con ragionevole certezza. Ma credo che nelle prossime settimane si potrà scoprire qualcosa in più. Certo è che il perimetro entro il quale si insinua la trattativa della Grecia sulla rinegoziazione degli accordi presi con la Troika, si fa sempre più stretto. E' ovvio che i mercati guarderanno con molta attenzione lo sviluppo degli eventi che determineranno repentini mutamenti del sentiment degli investitori in ragione alle notizie che giungeranno dal fonte ellenico. Inutile stare a ripetere cosa comporterebbe l'uscita della Grecia dalla moneta unica. Una sola raccomandazione: massima prudenza.....