Perché Word per Mac non è proprio per Mac

Creato il 18 dicembre 2011 da Marcofre

Ho scaricato la versione dimostrativa di Office per Mac 2011: quasi 1 GB di “roba”. Non è questo il punto: a me interessava dare un’occhiata a Word, il programma di videoscrittura. E indicare quello che a parere mio è un limite dell’applicazione che perdura da un bel pezzo.

Il Mac ha il suo dizionario. Se si una un’applicazione come TextEdit (gratuita, compresa in OS X Lion), e digitiamo un termine sconosciuto (vale a dire: assente dal dizionario), ci sarà segnalato nel solito modo. Una riga rossa sotto la parola.​

A quel punto basterà ricorrere al tasto destro del mouse, e dal menu contestuale scegliere la voce “Aggiungi parola”. D’ora in avanti, ogni volta che la digiteremo non sarà più considerata refuso.

Ma l’aspetto amabile del sistema operativo Mac è che in questo dizionario “pescano” tutte le applicazioni di videoscrittura.

Anche se ho aggiunto la parola quando usavo TextEdit, quest’ultima verrà riconosciuta come valida da Pages, MacJournal, NeoOffice, Scrivener, StoryMill, eccetera eccetera. Qualunque applicazione (gratuita o a pagamento) di videoscrittura, ricorrerà sempre al nostro dizionario di OS X Lion. Dove si trova questo dizionario personale? Al termine di questo percorso:

Disco rigido>Utenti>Nome utente>Libreria>Spelling>

Per “nome utente” ci si riferisce all’icona con la casetta.

Attenzione: in Lion la Libreria  è “invisibile” (una scelta di Apple per evitare che l’utente inesperto combini dei guai), ma esiste il modo per arrivare alla cartella “Spelling”. Basta premere il tasto “Alt” e poi nel Finder spostarsi nella barra dei menu e scegliere “Vai” per trovare proprio lì la nostra Libreria.

Per i più temerari, si può lanciare l’applicazione Terminale (dentro la cartella Utility, racchiusa in quella chiamata Applicazioni), e digitare questo comando:

chflags nohidden ~/Library/

E la Libreria sarà sempre visibile.

Dentro la cartella Spelling è conservato il file del nostro dizionario, che può essere aperto con una semplice applicazione di videoscrittura come TextEdit, quindi modificato (eliminando le parole inserite per sbaglio nel dizionario personale), e poi salvato.

Prima ho scritto che qualunque applicazione di videoscrittura, gratuita o a pagamento, usa questo dizionario. Non è vero: Word ricorre al suo.

Tradotto in soldoni: se uso Pages e per un anno scrivo, amplio il mio dizionario personale, e poi acquisto Word, buona parte delle parole da me usate quotidianamente saranno considerate potenziali errori. Questo perché la suite di Microsoft non “pesca” nel dizionario di OS X Lion, ma ricorre al suo. Che però è praticamente vuoto: lo abbiamo appena acquistato, giusto?

Nella schermata qui sotto possiamo vedere in primo piano TextEdit, con la parola iPad che non è considerata refuso. In secondo piano c’è Word che invece considera la parola un errore.

Naturalmente, è possibile “importare” il dizionario personalizzato di OS X Lion affinché Word lo usi. Basta andare nelle Preferenze dell’applicazione, scegliere Ortografia e Grammatica e premere “Dizionari” accanto al menu a discesa “Dizionario personalizzato” e poi importare il file.

Fa impressione come la Microsoft Business Unit (per gli amici MBU), la più grande produttrice di software per Mac al di fuori di Apple, non riesca a offrire una soluzione più semplice per usare il dizionario personalizzato del proprio Mac. Ci riescono applicazioni che costano poche decine di euro, o gratuite, e non ci riescono loro? Mah!

Io uso Pages.


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