Mi sono bastate quelle poche ore per capire quanto deve essere difficile la vita di chi ha l'Alzheimer e di chi vive con qualcuno che ha l'Alzheimer. Ci va pazienza, ci va coraggio, ci va una buona dose di ironia e la capacità di non lasciarsi abbattere e scoraggiare, anche se si sa che andrà sempre peggio. Flavio Pagano in questo suo Perdutamente ci racconta la vita sua e della sua famiglia dal giorno in cui ha scoperto che la madre soffre di Alzheimer. Dal primo sintomo, una fuga alla stazione per andare non si sa dove conclusasi con la donna spaesata, in difficoltà, e via via verso il baratro, verso l'oblio. In questo libro ci viene raccontato il modo in cui la famiglia ha affrontato questo inesorabile declino: le lotte con l'Asl e l'INPS per la pensione di invalidità, il rapporto con la moglie, i figli e il fratello e il loro modo di affrontare la malattia, i momenti di lucidità e di gioia anche nel buio più nero, e la voglia di rendere il tutto meno doloroso per tutti, assecondando voglie e desideri e creando così situazioni esilaranti. E sullo sfondo c'è Napoli, con le sue contraddizioni e la sua incredibile bellezza.
Scrivere una recensione di un libro autobiografico è difficile. Soprattutto se questo libro autobiografico parla di una malattia terribile. Non si può dare un giudizio sulla trama, perché, come credo di aver già detto altre volte, è un po' come dare un giudizio sulla vita di chi questa trama l'ha vissuta sulla sua pelle e non mi permetterei mai di farlo. Il modo in cui Flavio Pagano e la sua famiglia ha affrontato la malattia della madre è esemplare, un po' come lo è quello di chiunque si ritrovi ad affrontare qualcosa di simile. Ci sono momenti di gioia e di divertimento, che magari da fuori potrebbero sembrare inopportuni. Ci sono i momenti di sconforto, la voglia di arrendersi, quella sensazione di non farcela più che diventa via via più forte e che prende il sopravvento su tutto il resto. E poi c'è l'amore, incondizionato, per chi sta soffrendo.
Eppure, sebbene io abbia riso, mi sia commossa e abbia provato una forte simpatia (ed empatia) per tutti i personaggi, dalla madre malata al domestico indiano, passando per il povero venditore porta a porta che viene buttato nella mischia, come libro, come tentativo di portare all'attenzione di tutti la malattia di Alzheimer e le sue terribili conseguenze, mi aspettavo qualcosa di più. Forse in certi casi bisognerebbe usare la propria vita e la propria esperienza come punto di partenza, prendendo spunto poi anche da altre famiglie e da altre persone che vivono la stessa condizione. Per dare ancor più risalto a tutti gli aspetti, tristi e meno tristi. Questa è ovviamente un'opinione mia, che si scontra forse con il vero intento dell'autore di rendere omaggio a sua madre, alla sua famiglia e al modo in cui tutto è stato affrontato.
Da sottolineare e rimarcare, invece, sono i problemi a livello di punteggiatura. Non so se siano refusi, sfuggiti sia all'autore sia all'editor, né se s io a essere eccessivamente pignola, ma troppe volte in questo testo ho trovato virgole dove non ci andavano, tra soggetto e verbo, in mezzo a frasi che non andavano spezzate (per fare un esempio: "l'idea di dover portare di nuovo mia madre fuori di casa, mi rendeva nervoso"). Scelte stilistiche, forse, ma che hanno reso la mia lettura a tratti difficoltosa, spezzando la fluidità della lettura.
Nel complesso comunque il romanzo non mi è dispiaciuto, anzi! I personaggi sono fantastici (e se lo sono così sulla carta, dal vivo devono esserlo ancora di più!) e il modo in cui la malattia è stata affrontata è encomiabile: si sorride, ci si commuove e si riflette molto (per non parlare della copertina, che trovo semplicemente meravigliosa!).
E poi mi è venuta una voglia matta di andare a Napoli.
Titolo: Perdutamente Autore: Flavio Pagano Pagine: 240 Anno di pubblicazione: 2013 Editore: Giunti ISBN: 978-8809785656 Prezzo di copertina: 12 € Acquista su Amazon: formato brossura: Perdutamente formato ebook: Perdutamente (Italiana)