“Perdutamente” – Flavio Pagano

Creato il 18 ottobre 2013 da Temperamente

“Mi aveva appena telefonato un amico.

«Ho perso il treno. Ma è stata una fortuna…»

Io non capivo.

«C’è tua madre qui con me. Sembra un po’ disorientata. Credo l’abbiano derubata.»

«Mia madre?» ripetei incredulo.”

Cosa fa un’anziana, abituata a non uscire di casa da sola, seduta su una panchina della stazione, in un freddo pomeriggio di novembre? Dove vuole andare? Desidera raggiungere qualcuno, allontanarsi dai familiari, inseguire un sogno di gioventù? E perché non vuole dire al figlio, che in preda all’ansia si è precipitato a riportarla a casa, quali fossero le sue intenzioni? Muove da questi interrogativi Perdutamente, il romanzo caleidoscopico, a tratti dolce e sommesso, a tratti allegro e scanzonato, dedicato da Flavio Pagano alla lotta della madre con i vuoti di memoria, i terribili sbalzi di umore, l’agghiacciante confusione e tutto quel che comporta la malattia di Alzheimer. Un libro che rifugge i facili toni dolenti e tragici che il tema potrebbe ispirare, per affrontare con il sorriso il cammino in salita di una famiglia alle prese con la malattia.

Perdutamente è, prima di tutto, una storia d’amore: un sentimento che viene sviscerato, sezionato, analizzato e ricomposto in tutti i suoi elementi; è una storia di amore materno, ovviamente, ma anche di devozione filiale, di affetto fraterno, di comprensione e rispetto tra coniugi, di sostegno e appoggio da parte di chi decide, venendo da lontano, di unirsi alla brigata. È un romanzo che, sebbene incardinato saldamente sulla figura della madre, vera protagonista della storia, caso umano dalla cui volontà dipendono reazioni e comportamenti dei familiari, diventa ben presto un testo corale in cui tutti, da Rinaldo a Piernunzio e Gianciro, da Penelope a Wimal, assumono una specificità propria che li rende componenti necessari e imprescindibili dell’amalgama globale. È un libro tenero, caldo e avvolgente, che vive degli episodi agrodolci che compongono il quotidiano di chi si ritrova ad affrontare il caos nella mente di un familiare. È un romanzo che, purtroppo, pecca un po’ di discontinuità, e che a volte risente del tono eccessivamente farsesco con cui sono tratteggiati alcuni episodi; un libro che rimane, in alcuni passi, un po’ in bilico tra la cronaca sommessa e vera della vita con un malato e la tendenza a caricare gli eventi fino a renderli irreali e grotteschi.

Maria Di Piazza

Flavio Pagano, Perdutamente, Giunti, collana Italiana, 2013, pp. 240, euro 12,00.


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