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Perizia positiva, archiviazione penale e la banca se ne lava le mani

Creato il 24 ottobre 2014 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen
download (3)Franco Piazzi ha perduto la sua casa, venduta all’asta dalla banca, a causa di una firma apocrifa. Ad attestare la firma falsa, il perito del Tribunale di Bologna. La Procura bolognese archiviava il tutto perchè, ”sono rimasti ignoti gli autori del reato”. Sul caso del signore Franco Piazzi ci sono poche certezze: abbiamo una firma falsa sul conto corrente, quindi un reato penale non perseguito e una banca che non ha voluto rendersi disponibile all’individuazione del responsabile della firma falsa. Caso chiuso, casa venduta. I legali della Federcontribuenti hanno avuto uno scambio epistolare con i legali della banca ferrarese; leggiamo nella lettera di risposta: ”..non comprendo il Vostro riferimento ad asserite falsificazioni; suppongo siate stati male informati. Vi preciso che nel procedimento esecutivo, il geometra incaricato, valutava in euro 330 mila il compendio pignorato”. Innanzitutto, le ”asserite falsificazioni” hanno una perizia che le attestano e una archiviazione penale per irreperibilità degli autori del reato. In secondo luogo, la proprietà valutata in 330 mila euro è stata venduta a 45 mila euro dopo varie aste andate a vuoto. ”Riteniamo grave che un avvocato non tenga conto di una perizia rilasciata dallo stesso tribunale come di una denuncia finita in archiviazione solo perchè gli autori non sono stati individuati. La banca in questione poteva rendersi disponibile durante le indagini, considerato che l’autore della firma falsa si è presentata presso il loro sportello”. Nella denuncia – querela, Piazzi, mette a verbale che, insospettito da un comportamento anomalo assunto dalla sua ex compagna, andava presso il direttore della sua banca, a chiudere e aprire nuovo conto corrente specificando che, nessuno tranne lui, poteva operare in alcun modo per suo nome. Invece altri o meglio ”l’ignoto”, ha messo mano sul suo conto, recandosi in banca e apponendo una firma falsa; ma la banca non doveva accertarsi richiedendo un documento di riconoscimento? Bisogna ribadire un aspetto fondamentale, cioè, la firma falsa è stata apposta dinanzi ad un impiegato della banca. Le telecamere interne non potevano aiutare le indagini?Possibile che Piazzi debba rinunciare a qualsiasi difesa, diritto? Accettare senza opporsi una condanna tanto ingiusta? Anche questo grave e lesivo episodio andrà considerato quando si discuterà di riforma della Giustizia.

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