Peró tu

Da Leggere A Colori @leggereacolori
Con un gesto le spostó la frangia per cercare gli occhi e ancor piú che gli occhi il loro discorso, aperto, e non ancora finito. Parentesi d´aria, di ciglia. Prevale la forza d´inerzia tra le persone, la forza delle non scelte, i dubbi, i segni del se. La radio passava una tarantella pugliese e fuori il sole tagliava le cose, le persone, creando ombre inspiegabili. Ci sarebbe voluto Debussy  piuttosto. Il ventilatore alla parete scandiva tempo che era giá scandito dai respiri. Non siamo mai gli stessi. Ma un giorno succede che siamo ancora meno gli stessi di sempre. Ci svegliamo con la voglia di scappare, di allentare la presa, di non dare risposte che poi son sempre le stesse e chi le deve capire dovrebbe averlo giá fatto. Ci svegliamo con la voglia di cambiare irrimediabilmente qualcosa a rischio incontrollato, niente permute o paragoni e film giá visti. Perdere il contatto. Peró tu. Si erano aspettati, come nella migliore delle ipotesi. Lui la guardava ogni giorno varcare il cancello della scuola con le amiche, guardava gli scemi del paese provarci, provava a misurare la distanza dagli sguardi. Sperava, ma cosa e poi quando. Peró sperava, senza quasi sentirlo. Lei naturalmente l´aveva visto, alle donne non sfugge nulla e l´aveva ignorato non sapendo di ferire. Aveva giá troppe cose a cui pensare a dispetto dei 17 anni, come la casa, come badare al fratellino minore e vivere in punta di piedi sulle aspettative altrui sperando di essere abbastanza. Ma si aspettavano, e non l Continua a leggere

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