Il Perù è in grado di cambiare la tua visione delle cose. Un agglomerato di ecosistemi contrastanti che culmina con una cittadella Inca sospesa tra storia e magia.
Ricordo quando leggendo Hernàn Huarache Mamani sia esploso in me il desiderio quasi compulsivo di trovarmi, come Kantu, protagonista de La profezia della Curandera, al centro di Machu Picchu e ricordare un antico passato. Il Perù è uno dei viaggi che molti sognano di fare almeno una volta nella vita, per la sua spiritualità nascosta in ogni sua parte, per le vibrazioni energetiche che si è certi di sentire, per i suoi segreti che andando là si pensa di scoprire. Il Perù è una meta che non rappresenta solo un vacanza, rappresenta un viaggio in grado di cambiare la tua visione delle cose.
Ogni volta che mi si chiede di organizzare un viaggio in Perù, una parte di me prova una forte invidia. Invidia perché vorrei mettermi nella valigia dei miei clienti, nascondermi e partire con loro. Che magia poter osservare le linee di Nazca, che emozione passeggiare per l’antica Machu Picchu, che rivoluzione spirituale poter scoprire le Islas Ballestas, il lago Titicaca, il vulcano El Misti,…!
Ma parlando del viaggio, si dovrà portare in valigia, oltre a vestiti a cipolla, un bel po’ di curiosità, un po’ di interesse per la storia e tanto amore per i paesaggi sconfinati che si incontreranno. Un viaggio in Perù è fatto di città coloniali come l’antica capitale Inca Cuzco, di indios di montagna da cui si può ancora ascoltare la loro vecchia lingua quechua, scenari verdeggianti e montagne innevate, foreste pluviali che si scontrano con aree desertiche e villaggi di pescatori, vulcani e un lago a quasi quattromila metri,…
Il viaggio comincerà con Lima, capitale peruviana sovraffollata, caotica, rumorosa e spesso circondata da una coltre di umide nubi. Qui si visiteranno il Museo Nacional de Antropologia y Arquelogia con i ricordi di un Perù preistorico, le chiese di San Francesco e Santo Domingo, un’infinità di piazze con meravigliosi edifici coloniali tra cui Plaza de Armas.
Dopo questo primo assaggio peruviano il viaggio proseguirà verso la penisola con Paracas per la visita delle vicine Islas Ballestas e le mistiche linee di Nazca, immensi disegni risalenti al 900 a.C. Si partirà poi alla volta di Arequipa passando per la Panamericana. Qui, alla città bianca, perché costruita in pietra vulcanica, si andrà alla scoperta di viali coloniali costituiti da antiche case oggi musei e gallerie, si alzerà lo sguardo e si potrà ammirare il maestoso vulcano Mitsi, si farà un’escursione per visitare il canyon più profondo del mondo, il Colca Canyon. Si vedrà poi da Puno un lago, tra i più famosi, il Lago Titicaca. Ad un’altezza di 3820 metri è il lago navigabile più grande del nostro pianeta.
Con un volo interno si raggiungerà Cuzco, una delle città più antiche del Sud America. Qui gli Inca gridano ancora e le loro voci si sentono nelle vie e nelle strade, alcuni abitanti parlano ancora quechua. Scoprire i musei, le cattedrali, i reperti storici e i siti di questa città sarà un susseguirsi di emozioni indescrivibili. Se poi si è letto Mamani….non ci saranno parole per descrivere lo sconvolgimento interiore che si proverà potendo vedere con i proprio occhi quello che si è scovato nelle sue pagine. Inoltre, è proprio da Cuzco che si raggiungerà Machu Picchu, forse uno dei motivi per cui si va in Perù. Credo sia inutile provare a trovare le parole per descrivere questa città perduta degli Incas, bisogna andare a vederla per capire cosa è in grado di far provare nel profondo questo luogo sospeso tra storia e magia. Un santuario che si estende da Urubamba a Cuzco, dominato da un innevato monte di seimila metri. Questa città Inca è una sfida che l’uomo ha lanciato nei confronti della natura, sfidandola e beffeggiandola, costruendola, come disse la studiosa Alfonsina Barrionuevo, sospende i propri palazzi ed i propri templi sul granitico canyon di Urubamba, a penzoloni sul fiume.
Per concludere questa brevissima introduzione ad un viaggio in Perù, mi concedo il lusso di utilizzare le parole di Antonio Raimondi…
…la sua proverbiale ricchezza, la varietà del suo territorio, che sembra riunire in sé nelle sabbie della Costa gli aridi deserti dell’Africa, nelle vaste Pune le monotone steppe dell’Asia, nelle alte cime della Cordigliera le gelide regioni polari e nelle folte selve della Montaña la fervida e lussureggiante vegetazione tropicale, m’indussero a preferire il Perù come campo d’esplorazione e di studio.