Si sa le elezioni portano sempre dei favori alla città e fino alla precedente campagna elettorale il PD
perugino non si era spinto oltre qualche opera pubblica nei quartieri da conquistare; i perugini facevano amare spallucce, controvoglia ringraziavano per il favore concesso e mettevano la solita croce sulla scheda. Oggi l’impegno dell’amministrazione è molto più invasivo e non si rivolge solo a un marciapiede o a un parco ma occupa numerosi settori della vita civile. Questa volta oltre al rattoppo, alla rotonda e alla potatura pre-elettorale abbiamo scoperto gli arresti in massa di magrebini, le mostre, la festa di carnevale, il mercatino e soprattutto i progetti di riqualificazione di spazi critici, tutto pre-elettorale. Nostalgici di un passato identitario che non c’è più, alla ricerca dei bei tempi perduti e trainati dalla scia euforica del futuro che dovrà arrivare con
Perugia 2019 (si spera), i perugini sono attratti dalla (ri)scoperta di nuove e antiche potenzialità che la nostra città offre a profusione. Ex tabacchificio, ex macello, ex Fatebenefratelli, nuova piazza Grimana, nuova Biblioteca degli Arconi e, soprattutto, nuovo Mercato Coperto.
Il M5S di Perugia non è per certo il solo collettivo di cittadini a provare un profondo fastidio per questa ennesima presa in giro da parte dell’amministrazione. Come se, dopo anni di esplicito abbandono, proprio ora, a 2 mesi dalla campagna elettorale, si fosse trovata la soluzione per il più grande esempio del degrado culturale e urbano che i 20 anni di governo PD hanno portato in questa meravigliosa città.
Il Mercato Coperto è il resto vivente di una tradizione millenaria della cultura economica di questa città che, come ogni città medievale, raccoglieva al proprio interno i prodotti del contado e degli opifici circostanti per permetterne ai cittadini l’acquisto e la rivendita in spazi pubblici; il tutto in una prospettiva di pubblica utilità e aggregazione. Per secoli il mercato è vissuto quotidianamente nella piazza del sopramuro, poi piazza Matteotti, in cui sono ancora evidenti i segni di quella cittadinanza. Poi, durante il fascismo, le linee del tram che lì facevano scalo hanno costretto il mercato in quella austera ma stupenda struttura che ancora lo ospita.
9 secoli di storia cancellati in 20 anni di amministrazione, in cui la città e le sue funzioni originarie sono state svendute alla cementificazione e alle lobby delle cooperative rosse.
Cosa rimane di questa nostra storia è sotto gli occhi di tutti; e parlare di degrado è riduttivo e ingiusto nei confronti dei commercianti ancora (r)esistenti e della compagnia teatrale Liminalia, che nel teatro del mercato si ostina ad allestire laboratori e spettacoli di alto livello: bisognerebbe parlare di vergogna, per le amministrazione e per i cittadini che non lo frequentano.
Ora, dopo il fallimento di numerosi progetti e l’inclusione fra i beni immobili alienabili, si vorrebbe cedere la struttura al manager di Eataly Oscar Farinetti che ne farà, forse dopo il 2015, la sede per un nuovo polo commerciale, dopo aver contribuito alla restaurazione.
In verità per l’attuale amministrazione il mercato coperto è già nel dimenticatoio e lo testimonia l’assenza di un progetto di recupero nel dossier di Perugia 2019, che lo include sbadatamente fra i vari posti disponibili per avviare delle imprecisate attività creative, e lo nomina con un epiteto sgradevole: ex Mercato Coperto (p 29), mettendo così la parola fine a qualsiasi speranza per la sua riabilitazione sociale e commerciale.
Il
MoVimento 5 Stelle di Perugia crede che lo spazio per il mercato debba rimanere pubblico, e che vada riqualificato con un intervento strutturale e impiantistico leggero e immediato che permetta l’istituzione del primo mercato cittadino, quotidiano, permanente e di qualità, per prodotti a filiera corta (Coldiretti) e biologici (AIAB); su questa base economica si può poi strutturare un progetto di sviluppo di startup per la ristorazione in stile streetfood, con prodotti tipici controllati, così da creare un luogo dai forti connotati identitari come ne esistono in tutte le belle città del mondo.
Una città senza il suo mercato pubblico non è una città: ce lo insegna la nostra storia; per questo il MoVimento 5 Stelle farà
di tutto per recuperare un pezzo così importante della nostra economia ma, soprattutto, della nostra identità.
Meetup 53 - MoVimento 5 Stelle Perugia