Sono stati poi avviati altri accertamenti in seguito della fuga di altro spacciatore, Mido, in largo di Porta Pesa. Gli investigatori hanno quindi accertato che si tratta della stessa persona.
Ulteriore circostanza subito riferita dai clienti alla polizia è che Mimmo-Mido raramente consegnava droga, limitandosi (come fosse a capo di una banda di spacciatori) a prendere le ordinazioni e ad inviare "cavalli" che lavorano al suo servizio.
Le intercettazioni - ha riferito la questura - confermavano «pienamente» il quadro: tutti i magrebini che sono stati poi fermati venivano indicati come 'cavallì di Mimmo-Mido e gli stessi arresti sono stati eseguiti tutti sulla base di telefonate intercettate nei telefoni del presunto «capo» che poi inviava agli appuntamenti i propri diretti collaboratori. I tossicodipendenti fermati hanno poi confermato alla squadra mobile perugina - diretta da Marco Chiacchera - che compravano dai tre stranieri, su incarico di Mimmo, da molto tempo (circa un anno) e che questi erano, alternativamente, i loro fornitori abituali di eroina (ne sono stati sequestrati una ventina di grammi divisi in dosi) o cocaina.
Mimmo (Mido) è stato bloccato nella zona di piazza Grimana dopo avere cercato di fuggire. Ha opposto una strenua resistenza, con una violenta colluttazione con gli agenti spruzzando contro di loro uno spray aggressivo la cui vendita e detenzione in Italia è vietata. Due ragazze con lui a bordo di un'auto hanno confermato agli investigatori di avere acquistato abitualmente dallo straniero eroina, cocaina ed hascisc.
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