Un test somministrato dall’insegnante di religione conteneva tra le domande sulle principali “colpe” dell’uomo l’omossessualità. L’omosessualità viene messa fra “fare la guerra”, “omicidio”, “evadere il fisco”, “metodi contraccettivi”, “esperienze prematrimoniali” e “infettare con l’Aids”.
E’ successo in un Liceo di Perugia. Ma alcuni studenti hanno consegnato il foglio in bianco, rifiutandosi di rispondere ad simile domanda, enunciando poi il tutto all’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia.
L’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia annuncia, in un suo comunicato, di avere presentato una denuncia all’ufficio nazionale Antidiscriminazioni del ministero per le Pari opportunità, in merito ad un questionario che sarebbe stato consegnato durante l’ora di religione in un liceo del capoluogo umbro, nel quale l’omosessualità viene indicata fra “le colpe di cui ci si può macchiare”. L’associazione, che chiede “con forza anche l’intervento della Regione Umbria”, spiega di avere ricevuto la segnalazione dagli stessi allievi. “Attribuisci un voto da 0 a 10, in ordine di gravità sulle principali colpe di cui ci si può macchiare”: questa – riferisce il comunicato – la consegna affidata dal docente alla classe. Nell’elenco di 30 voci, tra diciture quali: “smerciare droga”, “fare la guerra”, “omicidio”, “evadere il fisco”, “metodi contraccettivi”, “esperienze prematrimoniali” e “infettare con l’Aids”, figurerebbe anche la voce “omosessualità”. “Mentre le cronache ci raccontano tanti casi di giovani ragazzi omosessuali, che arrivano al suicidio perché si sentono soli, emarginati e derisi dai propri compagni – afferma, nel comunicato, Emidio Albertini, co-presidente dell’Omphalos – la scuola si mostra spesso carente nel fornire garanzia di inclusione a qualunque individuo nel gruppo classe, mancando inevitabilmente l’obiettivo fondamentale di disperdere atti di bullismo e discriminazione.