Ultimo week end prima delle vacanze, in compagnia di Caronte: per la sopravvivenza familiare e il benessere di Cecilia accetto la proposta di Jacopo di passare il sabato sul fiume, precisamente il Sesia.Partiamo con calma la mattina, purtroppo per lui che così, portandoci dietro come due borsoni da viaggio, sa già che si brucerà l’alba e il tramonto, momenti topici e particolarmente soddisfacenti per lui, ma alquanto improbabili da gestire con una pupa di un anno e mezzo…alla fine le ore di sonno sono preziosissime anche per lui! Sembra che stiamo partendo per quaranta giorni di vacanza: teli, borsa frigo, cambi a profusioni, pannolini per un esercito, pappe preparate e messe in fresco, insomma, oltre e tutto l’armamentario per la pesca c’è quello per due donne sul fiume: mica roba da poco!
Già usciti da Milano la temperatura si fa più clemente e arrivati a Varallo si sta decisamente bene: sole caldo e arietta fresca, una magia di fine luglio che solo posti come questo possono offrire: mercatino dell’antiquariato, pit stop panini imbottiti e via, alle 12 siamo sul fiume. L’acqua è gelida, e il mio costume da bagno mi consiglia vivamente di non provare nemmeno a bagnarlo perché sciopererebbe: io obbedisco, la temperatura esterna è piacevole anche senza nuotata, quindi, dopo il lancio d’ordinanza di una miriade di sassolini in acqua per placare la felicità infantile (e il cazziatone di Jacopo che intanto fremeva ordinandomi di smetterla perché se no non avrebbe abboccato nulla…!) io mi dedico alla bimba che mangia passeggia e si gode i fiorellini valligiani. Direi che è un bel miglioramento rispetto ai giardinetti cementificati sotto casa!
Sicuramente la seconda tappa può dare maggiori soddisfazioni al Pater familias, ma io e Cecilia ci ritroviamo a passeggiare su una stradina priva di senso avanti e indietro, senza prato, senza frescura, senza calma: orde di zanzare e tafani si raccolgono in quest’ansa di fiume, mi schiaffeggio ovunque come se non ci fosse un domani, tento di difendere la creatura da attacchi fotonici di animali non meglio identificati e, come da manuale, arriva anche il peggio: cambio di pannolino d’obbligo perché è arrivata quella importante! Grazie al cielo Jacopo è più scoglionato di me a causa della totale assenza di attività dei pesci quindi decidiamo di spostarci, io inizio a temere il peggio, ho paura della prossima tappa, voglio ritornare dove eravamo prima, nel paradiso terrestre, non nel regno di Bear Grylls!
Ci fermiamo in un posto magnifico, dove mi aveva già portato due anni fa, quando ho pescato per la prima volta con lui sul Sesia: c’è gente, fanno il bagno, sono matti!!!! Bambini che si tuffano da sassi immensi, sole del tardo pomeriggio, gente presa bene perché la giornata è stata magnifica: io mi conforto e mi godo il momento. Jacopo entra in acqua con Cecilia che decisamente sente meno il freddo di me, ma non è idiota: la infila due volte in acqua lei trema ma non si lamenta più di tanto, è troppo intenta a guardare bambini coraggiosi che fanno acrobazie nella pozza: in ogni caso il battesimo del Sesia è stato portato a termine, la nostra bimba un po’ gli appartiene, e lui a lei. Dovrà imparare a conviverci, se vuole avere argomenti di cui parlare con suo padre!!!! (mamma docet!)
Io questa volta faccio ammenda: è vero, continuo a non capire come una persona sana di mente possa svegliarsi alle 3.30 del mattino a dicembre e passare la giornata sul fiume con un freddo polare, pioggia, neve e gelide folate di vento, ma qui, oggi, ho capito che il fiume è inaspettatamente bello. Bello non è un aggettivo banale, è bello perché l’ho vissuto con gli occhi di una bambina, e quindi uso un termine semplice ma completo: è sano, è piacevole, è affascinante, è imprevedibile, è sorprendente, è gentile, è discreto…insomma, è un ottimo amico.