Dopo qualche settimana di troppo, torna Peter Pan tra le pagine, questa volta con una totale collaborazione tra me e mio fratello (le prime due recensioni sono le sue, l’ultima è mia). Spero troviate interessanti tutti i libri, che magari potrebbero essere un interessante spunto di regali di Natale per giovani lettori!
A proposito di Natale: ieri mi sono divertita a progettare un headbanner a tema natalizio, e nella sua semplicità mi soddisfa molto, anche se le decorazioni si mettono di solito l’8 dicembre e io sono in ritardo come sempre! :D
Brevi recensioni e voti di libri per bambini e ragazzi.
Titolo: Ditelo a Sofia
Autore: Magda Szabò
Editore: Salani
Data uscita: 1958
Prima edizione italiana: Ottobre 2013
Pagine: 400
Trama: Budapest, estate 1957. Sofia ha undici anni e non riesce a capire il difficile mondo dei grandi intorno a lei. Timida e impacciata, studentessa mediocre e delusione continua per sua madre, Sofia aveva un buon rapporto solo con il padre, giovane medico stroncato da un infarto. «Ditelo a Sofia» sono le sue ultime parole, che diventano per la ragazzina un’ossessione. «Ditelo a Sofia»: ma cosa? Il desiderio spasmodico di conoscere l’ultimo messaggio del padre la spinge sulle tracce dell’unico testimone che era in ambulatorio in quel momento, il terribile signor Pongráz, l’anziano usciere della sua scuola. L’uomo nasconde, dietro la rabbia, un doloroso segreto, Sofia vede gli errori degli adulti, ma non giudica e cerca qualcuno che le voglia bene per quello che è. Insieme, l’anziano scontroso e la bambina troppo sensibile, cercheranno risposta alla loro silenziosa domanda d’amore.
Opinione personale: Inizialmente questo era il libro di narrativa della mia classe, tuttavia la prospettiva di dover aspettare mesi interi per arrivare alla fine era inimmaginabile. Così ho deciso di leggerlo per conto mio e in poco tempo ero già passato ad un altro libro. La vicenda che ispira il titolo viene ripresa a tratti e questo mi ha lasciato leggermente perplesso: infatti altri avvenimenti costituiscono la struttura del libro, inoltre la conclusione non è molto chiara. Nonostante queste stranezze devo dire che mi sono molto goduto la lettura della storia trovandola scorrevole e a volte avvincente. L’ambientazione del libro è Budapest nel 1957; via via che il numero di pagine rimanenti si assottigliava ho visto la protagonista (Sofia) crescere vincendo la paura e l’imbarazzo, fino a prendere decisioni importanti. Sofia si comporta sempre più come un’adulta, dovendo pensare ai suoi problemi e a quelli di altri. Alcuni personaggi possono apparire fuori luogo, tuttavia arrivati alla fine ognuno occupa il proprio posto nel puzzle. Tutta la narrazione mi ha trasmesso un forte senso di amicizia e amore che si manifesta tra i personaggi, sempre disposti ad aiutarsi nei momenti di difficoltà.
Voto: 4/5
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Autore: Abbas Kazerooni
Editore: Salani
Data uscita: 2012
Prima edizione italiana: Maggio 2014
Pagine: 256
Trama: Alla vigilia del suo decimo compleanno, Abbas è un bambino come tanti, che ama giocare a pallone contro i muri di casa, nonostante le sgridate della mamma, e detesta fare i compiti. La guerra per lui è normale, visto che il suo Paese, l’Iran, è in conflitto con l’Iraq da tempo. Ma quando l’età del reclutamento viene abbassata a nove anni, suo padre decide che il bambino va allontanato il prima possibile da Teheran, insieme alla madre. Andrà a Instanbul, e da lì poi a Londra dove lo attende un lontano parente… All’aeroporto però la donna viene fermata e le viene confiscato il passaporto. Per Abbas c’è una sola possibilità: partire da solo. Inizia così la straordinaria avventura di un bambino che, contando esclusivamente sulle proprie forze, si trova solo in una città straniera, dove dovrà capire di chi fidarsi e di chi no, senza conoscere la lingua e avendo con sé pochissimo denaro. Abbas è sveglio e coraggioso e soprattutto è bravo a farsi nuovi amici. Fra tassisti, albergatori, gioiellieri e consoli, riuscirà a costruirsi una sorta di famiglia e a cavarsela. Fino alla partenza per Londra…
Opinione personale: In un primo momento non ero molto propenso a leggere questo libro, ma pagina dopo pagina mi sono convinto e in un lampo ero già arrivato ai ringraziamenti. Solitamente non leggo libri di questo genere (il più delle volte preferisco romanzi fantasy), tuttavia questo mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta. La storia è quella di Abbas, l’autore, all’età di nove anni; può sembrare inverosimile ma è tutto vero. La lettura mi ha coinvolto molto: ho sperato con tutto il cuore che raggiungesse il suo scopo, ho provato compassione e pena per la sua sorte.
Lo sfondo politico è la guerra Iran-Iraq(1980-1988),benché la narrazione si sposti prima a Istanbul e infine in Inghilterra. La prima parte del libro è drammatica e sconcertante, però andando avanti la situazione migliora. Sono rimasto stupito dal carattere e dalla maturità del protagonista, dalla sua intelligenza e dalle sue idee brillanti. Certo, per Abbas non è stato facile, ma fortunatamente molti amici erano pronti a proteggerlo dai pericoli della strada e della società. Questo ottimo libro mi ha insegnato molto e potrebbe farlo anche con voi: quindi vi consiglio di leggerlo, a mio parere è adatto anche ai più grandi.
Voto: 4½/5
Autore: Bianca Pitzorno
Editore:Mondadori
Data uscita: 1991
Pagine: 317
Trama: Quando la nuova maestra viene soprannominata Arpia Sferza, e quando ogni giorno a scuola si trasforma in una battaglia, potete ben credere che in 4ª D ne succedano davvero di tutti i colori! Ma non solo di guerra si parla in questo romanzo: ci troverete amori e tradimenti, tartarughe miracolose, scheletri e motociclette, generali austriaci e fantasmi, lettrici di fotoromanzi e pantere di velluto… Un anno scolastico vissuto intensamente, senza sprecare neppure un attimo. Settantatrè capitoli da leggere tutti d’un fiato, oppure da gustare uno per uno come altrettante puntate di un’allegra irriverente telenovela.
Opinione personale: Nella Sardegna del dopoguerra, Prisca con le sue migliori amiche Elisa e Rosalba si trova a vivere un nuovo anno di scuola, con una nuova maestra, Argia Sforza, severa e ipocrita agli occhi delle protagoniste. Un anno di scuola raccontato mese per mese, fornendo un ritratto di uno spicchio di società, con bambine che vanno dalle più povere senza grembiule, quelle che sono affidate al patronato scolastico, fino alle “leccapiedi”. Il cuore di Prisca batte, batte velocissimo davanti alle ingiustizie, ma anche davanti alle belle emozioni di ogni giorno, all’amicizia, all’amore che da bambina di 8 anni crede di provare. Fa sorridere leggerlo ora, con quello stile da giovane scrittrice che ha Prisca, preciso ma infantile, con il suo fervore, la sua lealtà; ma vi assicuro che quando l’ho letto da bambina mi sono innamorata della Pitzorno, non sono riuscita a staccare gli occhi dalle pagine solo per leggere un’avventura dopo l’altra, episodi divertente e emozionanti.
Amicizia, ingiustizia, famiglia, dalla penna di una bambina agli occhi di altri bambini, per ritrarre in modo semplice ma efficace quelli che sono i valori più importanti, che ognuno dovrebbe comprendere fin da piccolo. Per non parlare poi della meraviglia della storia in sé, dei suoi personaggi e dei suoi insegnamenti.
Voto: 4/5