Mi sono innamorata. Eccola qui l’ultima resa di fronte alla bellezza ideale nella mia testa e alla creatività, talento inconsapevole o volutamente costruito, non importa. Questa volta la reincarnazione di miti della pop art sembra aver fatto centro nell’attualità dei giorni nostri. E’ stata una folgorazione per me. Magra, disarmante, decisa, giocherellona, la voce gutturale o lieve, sussurrata, una finta fragilità dalla pelle di cera, esplosiva e chic. Colorata. In rete non trovo la sua età, origine franco polacca, modella e ora cantante, ma dire cantante è riduttivo, perché percepisco qualcosa in lei che me la fa sublimare, possibile capolavoro trasformata in un pezzo d’arte. Certo non siamo negli anni’60 dove tutto sembrava dettare moda e destinato a sopravvivere nel tempo enfatizzando l’idea, per il momento guardando i video di questa ragazza provo l’ illusione che ancora oggi, di tanto in tanto, il passato rivisitato possa tornare e dire qualcosa di nuovo nel tempo, con l’ allure di quegli anni. Quella proiezione alla consacrazione ideale di bellezza, di libertà. Petite Meller. Ti amo, sì.
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