Parte Prima:
Un Viaggio inaspettato
Aveva trascorso la notte girandosi e rigirandosi, il caldo soffocante, mancava l'aria. Tutto era immobile ed un silenzio profondo aleggiava ovunque.
La mattina seguente, stanco e con le ossa tutte rotte si mise in cammino, dopo aver bevuto una tazza di surrogato di caffè accompagnato da un pezzo di pane che oramai dell'antico sapore non ne rimaneva neanche una traccia.
Un passo dopo l'altro e avanzava nella speranza di trovare quello per cui era andato.Quando era nel suo studio, all'Università, stava leggendo un libro sulla storia di Petra, l'antica città rosa dei Nabatei vicino ad Amman.
Il posto lo affascinava ed aveva deciso di andarci in compagnia del suo vecchio amico Enrico e delle loro ragazze, Sara e Laura.
Di sicuro sarebbero rimasti affascinati da questo luogo, la città era stata fondata più di 2000 anni or sono dai nomadi arabi Nabatei, beduini che provenivano dall'Arabia settentrionale, ma,invece, era già lì sulla strada per Petra. Sarebbe comunque tornato con gli altri in seguito, proprio come aveva programmato. Di questo ne era certissimo.
A Petra queste genti fondarono la città scavando nella roccia stessa le loro dimore e utilizzando, là dove erano presenti, delle caverne naturali.
Avrebbe organizzato nel giro di pochi giorni il viaggio, sempre che tutto andasse liscio, ma visto che piega stavano prendendo gli eventi iniziò ad avere molti dubbi.
Parlando con se stesso continuava a domandarsi il perché di quella scellerata decisione, farsi coinvolgere in questa strana storia senza capo e coda.
Infatti uno come lui stava bene a casa o, al massimo, nel suo studio a fantasticare smanettando come un matto sulla tastiera; si era creato un angolo paradisiaco nel suo buco, la cantina di casa.Solo lì trovava la pace, lontano dagli schiamazzi del suo fratellino, dalle urla della madre e dal volume altissimo della televisione accesa ventiquattro ore su ventiquattro.
Pin piano giunse alla meta, oltrepassò il Siq e... davanti ai suoi occhi si aprì uno scenario magnifico, non c'erano parole per descrivere quello che provò.
Questa antica città, una volta capitale del commercio della sete e dell'incenso, ad un certo punto morì.gli storici pensano che il motivo sia da attribuirsi alla supremazia che conquistò Palmira, una città vicina, che fece in modo di deviare i commerci. Guadagnando sempre meno vennero a mancare i fondi per mantenere in un buono stato i vari canali così da avere sempre l'acqua a disposizione.
Maestoso ed imponente nel cielo terso si stagliava il Tesoro di Al Khazneh, un palazzo intagliato nella roccia rosa. Alto 43 metri e largo trenta. E' il palazzo funerario di re Areta III. Prende il nome dall'urna che, così dicono le antiche leggende, dovrebbe contenere le ricchezze del sovrano.
Ma la sua meta era un'altra. Doveva percorrere la Via delle 44 facciate che, passa per la Tomba degli Angeli. per arrivare al teatro. Da lì avrebbe proseguito scalando la montagna. Una volta giunto in cima sarebbe arrivato sul punto d'incontro con il suo amico di spedizione, Carlo.
Sull'altura, anticamente i sacerdoti nabatei vi si recavano per i loro culti divinatori e per i sacrifici rituali. Il cammino era irto e molto faticoso ma, va beh! era l'ultimo sforzo e poi...il premio lo avrebbe ricompensato alla grande.
Già aveva pensato che avrebbe speso quella fortuna per comperarsi un bel rifugio, tutto suo, attrezzandolo con ogni sorta di diavoleria disponibile sul mercato. I soldi non gli sarebbero di certo mancati!
Una volta giunto in alto si guardò intorno ma non vide traccia del suo amico, forse aveva capito male, forse non era lì che si dovevano incontrare. Per precauzione provò ad attendere un po', il sole era alto in cielo e lui si sedette, aprì lo zaino e sgranocchiò l'ultimo avanzo di cibo disponibile, Guardandosi intorno si accorse della splendida vista, poteva ammirare l'intero sito in tutto il suo splendore.
Poiché non vedeva arrivare nessuno pensò che forse il punto di ritrovo era in cima ad una scalinata. In effetti non era stato ad ascoltare bene il giorno che si erano sentiti per pianificare il viaggio. Si ricordava che bisognava salire, perciò se non era in cima da una parte sarebbe stata sopra l'altra.
Dopo aver salito cento gradini giunse di fronte al complesso di Jabal al-Khubtah, le Tombe Reali.
Queste si stagliano una accanto all'altra magnifiche e al contempo solidissime, cesellate direttamente nella roccia.Affannato per la salita si sedette in attesa. Sarebbe arrivato da lì a poco Carlo e la loro avventura sarebbe giunta finalmente a termine.
Ed ora vi propongo un documentario su questa bellissima città
Ovviamente poiché il luogo è assai suggestivo è stato scenario di numerosi film tra cui Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta