Già dal gennaio del 2010 Saudi Aramco ( maggiore compagnia nazionale petrolifera saudita) il più grande esportatore di “Oil” al mondo ha abbandonato il (WTI) West Texas Intermidiate, quale riferimento per il prezzo delle sue esportazioni in USA, passando all'Indice ASCI di Londra rischiando di trascinarsi dietro anche altri produttori del prezioso oro nero, tra cui Venezuela, Canada e Kuwait.
Ora se queste sommosse popolari siano da imputare (oltre che all'aumento delle soft-commodity) anche al riassetto di interessi logistici non lo si può dire, ma sicuramente potrebbe essere un ulteriore motivo scatenante della situazione in cui si trovano alcuni dei paesi africani . Perciò la riunione straordinaria di oggi 22 febbraio a Riyadh (Arabia Saudita) del INTERNATIONAL ENERGY FORUM assume una maggiore importanza data la situazione incandescente del periodo in cui si svolge.
Legenda: (da International Energy Forum)
INTERNATIONAL ENERGY FORUM
L'International Energy Forum (IEF) è il più grande raduno al mondo dei ministri dell'Energia. IEF paesi rappresentano oltre il 90% del petrolio mondiale e del gas, sia per la domanda che per l'offerta.. Oltre ai paesi IEA e l'OPEC, gli Stati di transito e gli attori chiave dell'energia, tra cui Brasile, Cina, India, Messico, Russia e Sud Africa. L'ampiezza e la diversità di questo impegno è un testamento della IEF che assume una posizione con il ruolo di facilitatore neutrale. Attraverso il forum ed i suoi eventi associati, i ministri IEF, i loro funzionari, dirigenti del settore energetico, e altri esperti s'impegnano in un dialogo sempre maggiore per l'importanza della sicurezza energetica globale. La IEF e il dialogo energetico mondiale sono promosse da un Segretariato permanente del personale internazionale con sede nel quartiere diplomatico di Riyadh, in Arabia Saudita.Un lancio (ASCA) di ieri annunciava:Gli approvvigionamenti sul mercato del petrolio sono sufficienti e non servono interventi. Lo affermano fonti ufficiali dell'Arabia Saudita dopo l'impennata del prezzo del greggio, salito sopra i 105 dollari al barile, causata dai disordini in Libia.''Il mercato e' sufficientemente rifornito e non ritengo che ci sia bisogno di interventi'', ha detto l'assistente al ministro del petrolio, principe Abdul Aziz bin Salman.''Abbiamo un mercato bilanciato - ha aggiunto il principe Abdul Aziz e le scorte sono a livelli molto confortanti''.
Sarà interessante conoscere il documento finale che uscirà da questa riunione, per avere maggiori delucidazioni in merito a questa materia divenuta improvvisamente scottante.(Grafico tratto dal sito Studiamo-Web )
Proiezione OPEC crescita della domanda di greggio: 2008 - 2030