Petronilla: Bignè o Tortelli di Carnevale

Da Patiba @patiba1
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Bignè o tortelli di Carnevale

Quando, per l'ultima festicciola carnevalesca dei miei ragazzi, è comparso in sala il mio piattone di rigonfi bignè
(o tortelli, come vengono anche chiamati) è scoppiato un sì colossale "Evviva!" che n'è rintronata la casa intiera.
Qualora un tale "Evviva!" voleste sentirlo rintronare anche in casa vostra, basterebbe che invitaste, una sera, amici
ed amichette dei vostri figlioli; e che durante la giornata...(avendo però molto tempo da dedicare alla cucina,
una pazienza da santi e braccia che sappiano rimescolare a lungo senza mai stancarsi) faceste...ciò
che quel giorno ho fatto io.
Volete?
***
Allora, nel pomeriggio di quel giorno, mettete, nella più capace vostra casseruola di rame e di alluminio,
gr. 15 di burro, gr. 200 d'acqua, un po' di gialla scorza di limone grattugiata, un cucchiaio di zucchero,
ed un pizzico di sale.
Ponete la casseruola al fuoco; quando l'acqua bollirà buttatevi dentro, di colpo, gr. 300 di farina bianca
(della più fina) e tolto dal fuoco il recipiente, aggiungete altri 15 gr. di burro; e mescolate;
e rimescolate con un cucchiaio di legno e con tutta quella tal pazienza che v'ho detto,
fino a che vedrete la pasta bene amalgamata.
Rimettete allora la casseruola al fuoco; e con l'apposito bastone (come se andaste cuocendo la polenta)
mescolate e rimescolate ancora. Dopo 10 minuti, togliete di nuovo dal fuoco la casseruola;
lasciate alquanto raffreddare; rimboccatevi le maniche; lavatevi con cura mani ed avambracci;
e - dato che la macchina rimescolatrice esiste solo nelle cucine dei pasticceri, non mai nelle nostre
- appena il calore della pasta ve lo permetterà, immergetevi la mano destra e rimescolate con la
necessaria forza, procurando però che nessun schizzinoso sia lì presso a vedere, a criticare,
e ad arricciare il naso.
Uno alla volta, rompete poi 5 uova; uno alla volta, versateli nella casseruola (ma non prima però che
ciascun uovo non lo vediate tutto ingoiato dalla pasta); e quando questa sarà diventata tutta omogenea,
e lucida, e abbastanza molle, scolate quella rimasta aderente alla vostra mano; incoperchiate
la casseruola; e mettetela al fresco.
Al momento opportuno...(pronto il recipiente della pasta a sinistra e disteso un foglio di carta
assorbente a destra del fornello) mettete a fuoco una casseruola fonda con olio abbondante;
quando l'olio bollirà, abbassate un po' la fiamma (o allontanate dal fuoco la casseruola);
e lasciatevi cader dentro 3 o 4 cucchiaini scarsi di pasta, servendovi di un altro cucchiaino per staccarla.
Appena che in quel caldo e in quell'unto i globetti si gonfieranno, ridate gran fuoco e li vedrete, allora,
tutti più gonfiarsi, ed indorarsi, e voltarsi, e imbrunirsi e rivoltarsi, e sempre più rigonfiarsi, finchè...
li toglierete con lo schiumino (lasciando così libero il posto per la successiva friggitura), li metterete
a scolare sulla carta; li disporrete sul piatto, e darete, infine, la generale inzuccherata.
***
Soltanto se seguirete a puntino tutte queste complesse istruzioni mie, potrete anche voi,
in casa vostra, sentire scoppiare quel tale evviva.


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