Petronilla: Capretto (o agnello) arrosto con salsa di menta

Da Patiba @patiba1

Primavera... Pasqua... Vera ecatombe di capretti ed agnellini; e quali arrostiappetitosi profumati nelle cucine per le quali il borsellino permette certe spezzine!
Ma quanto sarebbero ancor più appetitosi profumati, questi arrostini se, seguendo un certo saggio consiglio, il piatto venisse presentato in tavola cotto... in questo modo qua, e con accanto una salsiera colma di una certa salsetta fatta... in quel modo là. Cotto cioè... fatta cioè... alla maniera che la mia cara amica siciliana mi ha testè insegnata.
Curiose e desiderose di bene figurare in fatto di varietà, vorreste anche voi, al pari di me, seguire subito il consiglio dell'amica mia?
***
Comperate, allora, un bel pezzo di capretto; e possibilmente della parte posteriore, cioè della più polposa.
Lardellartelo, bucandolo qua e là con il coltello e introducendo dentro ad ogni buchino un pezzetto di pancetta di lardo.
Tritate fini fini, con la mezzaluna, un pizzico di prezzemolo e due cipolline novelle; unite una manciatina di pane trito; mescolate; e spargete questa mistura su tutta la superficie del capretto lardellato.
Mettetelo in una teglia di rame; distribuite qua e là 5-6 pezzettini di burro, sale abbondante, pepe pochetto; e bagnate con un bicchiere di vino bianco.
Infornate la teglia, per tre quarti d'ora circa, in forno ben caldo, cucinate con brage sotto e brage sul coperchio.
Mentre il capretto (preparato in questo modo qua) arrostirà spandendo il suo profumo delizioso, preparate quella tal salsetta in... quel tal modo là.
Tritate, cio
è, una manciata di foglie di menta (negli orti, nei giardini, sulle sponde dei ruscelli, le pianticelle, sì ricche di essenze, avranno ormai allargate le loro foglie d'alloro seghettato).
Mettete il trito nella salsiera; aggiungete il succo di un limone, un cucchiaino ben ricolmo di zucchero, mezza chicchera di aceto sopraffino, e mezza chicchera di acqua; mescolate; e lasciate la riposare.
***
Servite l'arrosto, preferibilmente freddo; e mentre il marito vi farà i suoi sinceri
complimenti per la novità che presentano arrosto e salsetta... concludete, dentro i vostri cuori: "Veramente saggi sono sempre i consigli che la cara amica siciliana manda, dalle falde dell'Etna, alla nostra Petronilla!".

Primavera... Pasqua... Vera ecatombe di capretti ed agnellini; e quali arrostiappetitosi profumati nelle cucine per le quali il borsellino permette certe spezzine!
Ma quanto sarebbero ancor più appetitosi profumati, questi arrostini se, seguendo un certo saggio consiglio, il piatto venisse presentato in tavola cotto... in questo modo qua, e con accanto una salsiera colma di una certa salsetta fatta... in quel modo là. Cotto cioè... fatta cioè... alla maniera che la mia cara amica siciliana mi ha testè insegnata.
Curiose e desiderose di bene figurare in fatto di varietà, vorreste anche voi, al pari di me, seguire subito il consiglio dell'amica mia?
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Comperate, allora, un bel pezzo di capretto; e possibilmente della parte posteriore, cioè della più polposa.
Lardellartelo, bucandolo qua e là con il coltello e introducendo dentro ad ogni buchino un pezzetto di pancetta di lardo.
Tritate fini fini, con la mezzaluna, un pizzico di prezzemolo e due cipolline novelle; unite una manciatina di pane trito; mescolate; e spargete questa mistura su tutta la superficie del capretto lardellato.
Mettetelo in una teglia di rame; distribuite qua e là 5-6 pezzettini di burro, sale abbondante, pepe pochetto; e bagnate con un bicchiere di vino bianco.
Infornate la teglia, per tre quarti d'ora circa, in forno ben caldo, cucinate con brage sotto e brage sul coperchio.
Mentre il capretto (preparato in questo modo qua) arrostirà spandendo il suo profumo delizioso, preparate quella tal salsetta in... quel tal modo là.
Tritate, cio
è, una manciata di foglie di menta (negli orti, nei giardini, sulle sponde dei ruscelli, le pianticelle, sì ricche di essenze, avranno ormai allargate le loro foglie d'alloro seghettato).
Mettete il trito nella salsiera; aggiungete il succo di un limone, un cucchiaino ben ricolmo di zucchero, mezza chicchera di aceto sopraffino, e mezza chicchera di acqua; mescolate; e lasciate la riposare.
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Servite l'arrosto, preferibilmente freddo; e mentre il marito vi farà i suoi sinceri
complimenti per la novità che presentano arrosto e salsetta... concludete, dentro i vostri cuori: "Veramente saggi sono sempre i consigli che la cara amica siciliana manda, dalle falde dell'Etna, alla nostra Petronilla!".


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