In un teatro Comunale, con buona partecipazione di pubblico, è andato in scena "ALL THE BEST" della PFM. Si è trattato di una performance di spessore, dal momento che non è stato tralasciato nulla del periodo progressivo della band milanese. Alle 21,15 il concerto ha inizio. RIVER OF LIFE é il pezzo di apertura, e se il buongiorno si vede dal mattino direbbe qualcuno, si incomincia alla grande. La triade DI CIOCCIO, MUSSIDA, DJVAS, dimostra fin da subito che la classe non è acqua, ben assecondati sul palco dal fido LUCIO FABBRI al violino e non solo, da ALESSANDRO SCAGLIONE alle tastiere e da ROBERTO GUALDI come batterista addizionale. Nemmeno il tempo di finire il brano, si parla poco e si suona come annuncia ad inizio concerto FRANZ, ed ecco il secondo pezzo logica conseguenza del primo: PHOTOS OF GHOSTS. I meccanismi sono ben oliati e la band tira che è un piacere in tutti i suoi componenti. Chicca nel terzo brano, con coro registrato così come era stato pensato ed inciso quarant'anni orsono nella stupenda L'ISOLA DI NIENTE, seguita dal lacerante riff di chitarra di MUSSIDA. A questo punto DI CIOCCIO lascia spazio a GUALDI alla batteria per cantare OUT OF THE ROUNDBOUT da CHOCOLATE KINGS, pezzo che all'epoca cantava BERNARDO LANZETTI, introdotto da una fantasia di suoni da MUSSIDA. Si prosegue con la lisergica PROMENADE THE PUZZLE, dal fantasioso testo di PETE SINFIELD, all'epoca collaboratore dei KING CRIMSON, e difatti non si può dire che il pezzo un pò crimsoniano non lo sia. Il pubblico comincia a scaldarsi a mano a mano che il concerto si alza di tono. La PFM ci regala ROMEO e GIULIETTA di PROKOFIEV e nonostante il pezzo sia eseguito dalla PFM nei concerti con l'orchestra, anche questa versione è tutt'altro che da disprezzare. Dolce e sempre apprezzata DOVE E QUANDO. Magnifica esecuzione di DOVE E QUANDO parte seconda, che dà l'idea, semmai ce ne fosse bisogno, di quanto fosse avanti la band all'epoca per gli standard italiani. Senza soluzione di continuità e con DI CIOCCIO che torna alla batteria c'è subito LA CARROZZA DI HANS, altra pietra miliare del progressive italiano. Inutile dire che ora anche il pubblico in sala è a temperatura giusta. Tocca a DJVAS con un lungo e articolato assolo di basso con accenno a LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE NERO degli AREA, il tutto per introdurre MAESTRO DELLA VOCE, che la band dedica sempre a DEMETRIO STRATOS. Il tempo vola e volano le straordinarie note della PREMIATA più che mai attuali. MR NINE TILL FIVE scatena l'entusiasmo con un DI CIOCCIO a pieni giri più che mai in forma. E qui torniamo alle magiche atmosfere da CENTRAL PARK e di LIVE IN USA con ALTA LOMA, con l'ennesimo assolo cambiato da MUSSIDA in una struggente chitarra fino ad arrivare al momento di LUCIO FABBRI con la celeberrima cavalcata dell'OUVERTURE dal GUGLIELMO TELLdi ROSSINI. Il violino vibra e il ritmo aumenta scatenando l'entusiasmo. Ovazione finale con la band che esce di scena. Tuttavia sappiamo quello che manca all'appello, come ironizza FRANZ DI CIOCCIO al ritorno sul palco. E allora via con IMPRESSIONI DI SETTEMBREseguita da E' FESTA, e qui c'è il consueto gioco di DI CIOCCIO sul ritmo di CELEBRATION, che coinvolge tutto il pubblico nel canto. L'esecuzione è lunga e contiene un accenno di VOLTA LA CARTA, in onore del maestro DE ANDRE'. Finisce col pubblico in piedi.
Cosa dire ancora: passano gli anni ma ci si diverte ancora proprio perché loro sono i primi a divertirsi sul palco. E' tempo dei saluti e dei ringraziamenti. Anche questa sera ci siamo gustati un paio d'ore di musica immaginifica. Alla prossima!