Le orchidee sono tra le piante a fiore più belle esistenti in natura. Dai colori sgargianti, queste piante regalano stupende fioriture e rivestono un particolare significato anche nel linguaggio dei fiori, dove esprimono amore e passione, tanto da essere abbondantemente regalate durante la fase del corteggiamento (lui offre a lei un’orchidea singola dal fiore reciso). Le orchidee comprendono varie specie, anche se la più conosciuta è quella phalaenopsis, pianta a fiore coltivata in vaso e in appartamento. La phalaenopsis si presenta con fiori grandi e dai colori sgargianti, un vero e proprio spettacolo per l’ambiente e per chi li ammira. La bellezza di questi fiori dipende dalle cure e attenzioni che si riservano alla pianta, ovvero corretta esposizione, adeguate annaffiature e concimazioni, rinvaso e potatura. Di molte di queste tecniche abbiamo già parlato nella sezione riservata alle piante da appartamento, mentre abbiamo trascurato un po’ la potatura. In effetti, le orchidee, in genere, non sono piante che necessitano di potatura o meglio di tagli drastici, tantomeno la phalaenopsis che addirittura può anche non essere potata.
Caratteristiche
Obiettivi
La potatura dell’orchidea phalaenopsis è una procedura molto delicata da seguire e, se non si è esperti, è meglio affidarsi ad un giardiniere specializzato in questo tipo di tecnica. Tagliare in maniera scorretta una phalaenopsis può danneggiare la pianta irrimediabilmente, causandole anche la trasmissione di gravi malattie vegetali. L’orchidea phalaenopsis fiorisce anche sui rami vecchi. In genere, la pianta si rigenera da sola, fiorisce e sfiorisce normalmente, seguendo i ritmi della natura. Lo stelo sfiorito può rifiorire o seccare. La pianta, infatti, sceglie autonomamente cosa fare. A volte, dal vecchio stelo ne nascono di nuovi pronti a rifiorire. In genere, la potatura va effettuata in caso di secchezza del vecchio stelo, ma i fautori dei tagli preferiscono potarlo anche quando fiorisce. Il perché di questa scelta è dettato esclusivamente da motivi di ordine estetico: lo stelo vecchio produce pochi fiori, piccoli e dai colori poco brillanti, mentre dopo la potatura si assiste a fioriture più generose ed esteticamente gradevoli.
Come procedere
Dopo che lo stelo ha perso tutti i fiori, si può decidere se potare o meno la phalaenopsis. Lo stelo va reciso ad almeno un centimetro dalla base o al di sopra del nodo da cui dovrebbe nascere quello nuovo. Con questa operazione, la pianta emetterà un altro stelo, da dove si svilupperanno fiori più grandi e dai colori più intensi. La potatura va effettuata indossando guanti e usando una cesoia per potatura con lame ben affilate e disinfettate. Il taglio deve essere netto e deciso, per non lasciare sfilacciature nei rami e per impedire la trasmissione di malattie vegetali. La potatura deve riguardare tutti gli steli vecchi, che generalmente tendono a ramificare e a fiorire poco. In questo caso, la pianta si comporta in maniera naturale, ramificando come quando si trova aggrappata ai rami degli alberi della foresta. La resa estetica della phalaenopsis è interessante anche se viene lasciata al naturale, ma “ la naturalezza” non piace a tutti, ed è per tale motivo che si preferisce intervenire con la potatura. Se la pianta non è stata mai tagliata o potata, è meglio far intervenire un potatore specializzato. Lo stesso potrà spiegarvi come procedere e come trattare la phalaenopsis durante i tagli. La pianta va maneggiata delicatamente, perché movimenti bruschi possono danneggiarla e bloccarne definitivamente la fioritura. Se l’orchidea in vaso dovesse rinnovarsi da sola e se i fiori dei vecchi steli dovessero apparire sempre grandi e sgargianti, la potatura si potrà benissimo evitare.