Perché poi fantascienza? Anche se i tedeschi, nuovi signori del mondo, oltre a risolvere il "problema slavo", oltre a cancellare i popoli dell'Africa, hanno già trovato il modo di organizzare spedizioni per la colonizzazione di altri pianeti, questa non è fantascienza, casomai fantastoria, meglio ancora ucronia: un'altra possibilità della storia, tra le tante.
Ma no, non è nemmeno questo. Forse temevo di trovarmi dentro un film americano di serie B. Tipo gli ultimi patrioti americani che lottano contro il gigante del male e tengono accesa la fiamma della speranza, rendendo possibile l'impossibile. Libro tutto d'azione, potenza di fuoco e morti a grappoli.
In queste pagine, invece, morti non ce ne sono. Ce ne sono stati fin troppo prima. Ma sono ormai passati diversi anni dalla fine della guerra, i tedeschi hanno in pugno il mondo, il controllo dell'America semmai è conteso con i giapponesi, ma non c'è niente di simile a una resistenza. Piuttosto si tratta di adeguarsi a ciò che di pretende da un popolo sottomesso.
C'è solo una verità alternativa, che non è una verità, ma un sogno contenuto in un libro proibito, che racconta ciò che non è successo: dice che alla fine i nazisti hanno perso la guerra con gli americani.... E' possibile sognare? E' possibile che la narrazione possa riscrivere la realtà?
E così questo libro - che avevo preso così sottogamba - diventa anche una formidabile occasione di riflessione sul potere dei libri.