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Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo – 12/18 gennaio

Creato il 12 gennaio 2015 da Nereia @LibrAngoloAcuto
Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo – 12/18 gennaio
E quindi rieccoci. L'anno nuovo è giunto e qui ce ne siamo accorti appena dato che, contrariamente ai blog normali, in questi lidi non si è fatta menzione a – in ordine sparso –: buoni propositi per l'anno nuovo, libri da leggere prima del 2016, lista dei libri belli letti, lista dei libri brutti letti, il libro più bello letto, il libro più brutto letto o ma anche no, lista dei libri aggiunti in wishlist, lista dei libri regalati, lista dei libri riciclati, la ricetta del baccalà in crosta di patate, lista dei libri ricevuti, incipit più toccanti degli ultimi 20 anni, numero di chili guadagnati a cena a casa della zia. No, qui niente di tutto ciò.Perciò, dato che è mancato tutto il resto, si festeggia il nuovo anno con una nuova rubrica che, almeno nella mia testolina, pubblicherò ogni lunedì. So già come andrà a finire, perché in parte è già così quando scrivo i post randomici sull'editoria o quando preparo una nuova puntata di Francamente me ne infischio. E cioè che io scrivo e mentre scrivo parlo da sola, rido a crepapelle di ciò che penso (sì, è il primo passo verso la schizofrenia), rileggo ciò che ho scritto e rido (cfr parentesi precedente), correggo fino a stravolgere le frasi, rido di nuovo, mi alzo almeno cinquecento volte per andare in bagno ma poi ricordo che ci sono già stata un minuto prima e che, sebbene abbia la vescica grande quanto un fagiolo – è proporzionata al corpo da hobbit che la ospita – non è che si riempia esattamente ogni due minuti. Ma, bando alle inutili chiacchiere. Oggi siamo qui riuniti per dare il benvenuto alla nuova rubrica Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo che si occuperà di segnalare le uscite settimanali dei libri brutti e dalle copertine brutte. Ricordate quanto Rob Brezsny aveva detto ai cancerini nell'ultima settimana del 2014? Per chi non lo ricordasse, qui l'oroscopo al quale mi riferisco. E, secondo me, non è un caso che Rob abbia scritto queste parole subito dopo che, in un post dove si evince che quando scrivo lo faccio in preda a uno stato confusionale mica male, avevo avanzato l'ipotesi di dover dedicare ai libri brutti l'attenzione che meritano. Coincidenze? Giacobbo direbbe di no. E quindi: Rob, sia fatta la tua volontà. Ho anche il banner per l'occasione, molto bello ed evocativo come quello di Francamente me ne infischio. E dunque cominciamo! Scusate, sono un po' prolissa ma è l'emozione, è la prima puntata, mi sento che tante cose devo sistemare, ma ce la faremo. Suvvia, ai libri brutti!
Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo – 12/18 gennaioRiscatto è il settimo (!!) romanzo della serie de La confraternita del pugnale nero scritto da J.R.Ward, altrimenti detta Jessica Bird. Poi mi dite perché una tipa dovrebbe scrivere sempre gli stessi romanzi sotto pseudonimo. Vabbè, comunque, la serie non so di cosa parla e non mi interessa, qui trovate la scheda, se vi va leggetevela. Piuttosto io volevo parlare dell'oscena carta da parati/interno cassa da morto che fa da sfondo a questo tipo con le spalle a gruccetta. Oppure, se proprio vogliamo, dell'ombra che gli sta dietro e che sfida tutte le leggi della fisica non essendo proiettata sul muro ma aleggiando intorno a lui. O anche, se preferite, della scelta di utilizzare come font il Garamond, modificando graficamente solo la R di Ward, quella di Riscatto e lasciando invariata – coerentemente soprattutto – quella di J.R. Io, comunque, vi volevo dire che esiste dafont.com che ti permette di scaricare gratis (GRATIS!!) 26.593 caratteri. Capisco che Word è più semplice da utilizzare, però eh, facciamola una copertina che necessiti più di un paio di minuti per essere realizzata e che, per farla, c'è bisogno di un grafico e non della mia vicina di casa settantenne. A ogni modo, questa è solo una ristampa (la diciannovesima tipo) di un libro pubblicato ovunque con una copertina oscena. Tutta la serie, in verità, ha copertine oscene. Qui degli esempi. C'è quella di Tu sei mio che mostra chiaramente il sosia di Chad Kroeger e che mi fa rivalutare il mio interesse per la serie.
Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo – 12/18 gennaioDavid Safier è un tizio già pubblicato in allegria da Sperling & Kupfer con titoli davvero imbarazzanti (Delirio di una notte di mezza estate, La mia famiglia e altri orrori...) e che torna in libreria, con meno allegria, con un romanzo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. La ragazza che vedete in questa splendida copertina fatta proprio da Renzo, il vostro panettiere, si innamora di Daniel, un tipo che la salva dalle SS le quali, comunque, non sospettano lei sia ebrea perché ha gli occhi verdi. È risaputo che gli ebrei sono tutti bassi, brutti e con i capelli e gli occhi neri, no? Ah no?! Vabbè, si vede che a David Safier hanno detto così. La storia è questa, non so come abbiano fatto a far sì che il romanzo arrivasse a 384 pagine (dice Amazon) e non voglio scoprirlo. Qui la scheda, se volete avere conferma che gli ebrei non hanno gli occhi verdi. E se ce li hanno è un illusione ottica, ve lo dico io. E anche loro di Sperling & Kupfer, via di Garamond ché c'era una svendita al mercato di font senza grazie. Quando cominceranno a usare il Comic Sans avrò paura. E incubi e deliri (cit).
Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo – 12/18 gennaioQuesta povera ragazza, invece, alla quale lo stagista ha tristemente mozzato un braccio – perché è mozzato, sul serio, non è "nascosto" dal corpo – e incurvato l'altro in una strana angolazione, è Coryn, prigioniera del ruolo di moglie e madre in una gabbia dorata (??). Copio dalla scheda: "Kyle e Coryn appartengono a due mondi lontani, due orbite che mai avrebbero potuto incontrarsi". Con una frase così, non so voi, ma io sto già dietro le porte de La Feltrinelli di Viale Libia per fare a botte con il ragazzo che lava i vetri tutte le mattine cosicché mi faccia entrare prima dell'apertura e acchiapare questo libro al volo.
La scheda ci dice che il libro è ambientato a San Francisco e non a Johannesburg durante una tempesta di sabbia. Quel cielo arancione, se non lo aveste capito, è un romantico tramonto visto da un altrettanto romantico cavalcavia. Un misto tra una tempesta di sabbia e The day after tomorrow, ma vabbè, era avanzato lo sfondo della cover di un libro distopico. Dopo che hai comprato l'immagine su Istock che fai, la usi una volta sola? 
Anche qui, daje di Garamond. D'altronde avevano ancora la scheda di Paint aperta dopo aver pasticciato con la copertina de I ragazzi del ghetto, e Photoshop ci mette così tanto ad avviarsi che fa passare la voglia... Per cui li giustifichiamo. Per una volta, però, i miei complimenti a chi ha scontortato i capelli, lo ha fatto più o meno bene.
Purtroppo questi sono solo alcuni dei libri in uscita questa settimana perché, ahimé, non possiedo i mezzi adatti per poter conoscere tutti i libri brutti dalle copertine brutte che troverete in libreria da domani fino a domenica 18. Ci provo però a migliorarmi, sempre. E, mi raccomando, più copertine brutte per tutti!

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