Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 26 ottobre – 1 novembre
Creato il 26 ottobre 2015 da Nereia
@LibrAngoloAcuto
E buongiorno!Sì lo so, è lunedì, inizio settimana per tutti, meno entusiasmo sarebbe meglio. Ma tanto per me, ormai, un giorno vale l'altro se non fosse che è un periodo in cui a casa non ci sto quasi mai – e mica per lavorare eh, che qua non se batte chiodo e manco puntina – ma perché mi ritrovo impelagata in migliaia di cose inutili che faccio pure gratis (quando si dice l'idiozia) e quindi niente, manco riesco ad aggiornare la pagina Facebook, figuriamoci a scrivere un post. Quindi anche per questo lunedì pubblico in ritardo e mi dispiace. Ma, d'altronde, anche la vostra pausa pranzo va allietata con le uscite demmerda in libreria, no? Andiamo a incominciare, ché c'è talmente tanta robba che ho dovuto operare – ahimé – una scelta. Mi scuso in anticipo per la quantità di parolacce contenute nel post, ma sarà l'odio che ho maturato in settimana per l'umanità, sarà che ho bisogno di dormire per più di sei ore di fila che boh, sono aggressiva che neanche le arpie.
Capisco tutto, veramente. Capisco davvero tutto, la passione per Master Chef, per lo chef Rubio, per Cracco e le sue Rustiche del cacchio – fermate quell'uomo! So' patatine, glielo dice qualcuno per favore che so' semplici patatine industriali fritte nell'olio del motore di una Panda 4x4?!Quindi, capisco tutto. Però, santo cielo, ma una tizia che beve da un cucchiaio di legno, con le palpebre rugose e la posa equivoca e il cucchiaio, tra l'altro, fuori fuoco... Il nome dell'autrice scritto in mimuscolo perché dovevano farcelo entrare nel cucchiaio, poi... Seriamente? Se si fosse chiama Uga Fea pure pure, ma sta tipa ha pure due cognomi! Ma come se fa? Seriamente, se non siete in grado di usare Photoshop annate a Villa Pamphili a pascolà la cana della vostra dirimpettaia, ma non usate lo spray di Paint che sfuoca e lo fate a caso, un po' sulla zazzera, un po' sul collo, un po' sul cucchiaio. C'ha pure il collo che sbrodola sulla bretella del grembiule...Avrei, inoltre, due osservazioni da fare. La prima è che quei bozzi strani alla fine del collo di lei mi inquietano. Sembra stia per uscire un mostro da lì, un surrogato di Alien, non saprei. Si sta trasformando per caso? Bravi che avete cercato di coprirli con il titolo più cagata che siete riusciti a partorire, con il font più bimbominkiesco che ultimamente si trova in tutti i libri de merda per un pubblico de merda. Ma, suvvia, non siamo così cattivi, ché un titolo così magari nasconde una simpatica storia (ironia). La seconda osservazione è sulla trama, ovviamente. La scheda ci dice che la tizia dalle palpebre rugose (checcazzo, ma almeno sfuocate quelle e sistematele il sopracciglio sulla destra che è diverso dall'altro... Se una se fa fà le sopracciglia dall'estetista appena operata de cataratta, vedi che succede?!) si chiama Agata e non c'ha un uomo manco a pagarlo oro; dopo Marco, poi, non crede più nell'amore (chepppalle sta gente, ma che vita triste se l'unica cosa che cerchi nella vita è l'uomo!). Agata la scontata, dicevamo, c'ha il nonno ottantenne con i pensieri porno ancora attivi e la zia che le fa da agenzia matrimoniale (a lei, non al vecchio rimbambito). Ora, cara Agata, il consiglio è questo: ce la fai a dire a tua zia "A zì, fatte i cazzi tua che quei cessi coi risvoltini che mi propini non sanno manco cambià una lampadina"?!. Ecco, fallo Agata, che non c'è cosa peggiore che avere i parenti rompi palle che o ti chiedono quando ti fidanzi o ti propino dei casi umani senza pari. Comunque, tranquilli, la vera Agata alla zia non dice niente. Perché è cretina, ve lo dico io.
Non so su cosa soffermarmi. Sul titolo visibile anche da un paio di km di distanza? Sull'inutilità di questa copertina in generale? Sul colore dello sfondo? Cosa diavolo avete fatto quel giorno quando siete andati al lavoro? Una pista di borotalco e semi di lino? Ma cosa è successo, non vi arrivava il sangue al cervello?Dio sacramentato, quando guardo questa copertina mi devo mettere gli occhiali da sole perché se la guardo per più di qualche secondo e poi distolgo lo sguardo vedo le stesse macchie che vedo dopo aver fissato la luce. Ma che è? Volete stordire chi passa davanti a questo libro così che lo compri per sbaglio? Si sofferma a guardare il libro accanto e poi, accecato dal viola Stabilo, piuttosto che comprare l'ultimo libro della signora Fletcher compra Wanted, la trilogia del desiderio. La signora Kenner, che sembra indossare una parrucca composta esclusivamente dai capelli strappati alle Barbie, scrive solo libri erotici e arriva finalmente (ironia!) in Italia con questa trilogia che guardate, se fossi un Hobbit avrei la pelle d'oca per l'emozione pure sui piedi. Wanted, Heated e Ignited hanno come protagonista – dice la scheda – Angie Reine, la versione americana della Santanché, che si lancia in politica perché il padre era senatore e noia, noia, noia tanta noia. Fino a quando non incontra Evan Black, un uomo d'affari troppo bono, troppo porco, troppo malandrino e noia noia noia, mutande strappate, morsi ai capezzoli, cerette audaci, preservativi profumati, cetrioli e sconosciuti in camera da letto magari combinati, cioè uno sconosciuto con un cetriolo (tra le mutande, in mano o nella borsa frigo nel caso si trattasse di un cetriolo di mare). Fine.
Ed è subito un salto indietro nel tempo, tra le bellissime copertine di Fabbri Editori della serie Darling, pubblicati negli anni '60 e con le copertine così brutte, ma così brutte che aiutateme a di' brutte. E quindi riecco lo sfondo di un colore improbabile, con una tizia in copertina (di spalle per fortuna) che indossa una tenda che, tra le altre cose, le va piccola.Ora, d'accordo la copertina fatta in economia con una foto scattata col cellulare... Ma almeno prendete una tenda Luigi XIV della taglia giusta! Santa miseria, ma c'ha le asole sulla schiena che stanno per esplodere, le si vede la pelle! Eddaje no, ma dico, ma una modella dal mento sfuggente e della taglia giusta faticavate a trovarla?E poi che faccia ha? Tutta confusa, sembra che le manchino i lineamenti, manco le mummie oh. Il naso più piccolo del mondo, ma ce riesce a respirà? Il font con cui hanno scritto Sissi è aberrante, oltre a non c'entrare una fava con tutto il contesto, era meglio il Garamond della prima parte del titolo. La storia è sempre la stessa, ci conferma la scheda: la sorella di Sissi si deve sposare e invece si sposa lei, diventa imperatrice e tutti a dire che Sissi è fantastica perché è donna, non è tiranna, è bellina, c'ha un naso da paura, una tenda indosso che manco la sala da ballo del castello, il marito bellissimo, principissimo, imperatorissimo e poi però "ahhh, ma governare veramente non è come nei giochi di ruolo?" e quindi panico, paura e si accorge pure che il marito, alla fine, tanto bellissimo non è. Però lei rimane la Sissi figa che i sudditi ricordavano. E poi non lo so ragà, a me la storia di Sissi m'ha sempre fatto scende il latte alle ginocchia. Quindi se qualcuno nei commenti mi dice come va a finire... Grazie.
Wannabe Scamarcio, dove lo hai preso quel cappellino? Ce l'aveva un contadino russo di 92 anni indosso prima di te?Ma che è, oh, ma 20 anni ci si veste come manco quelli che raccoglievano lumache nelle campagne della Ciociaria negli anni '80?Secondo me, oltre a quel cappello, indossa qualcosa di osceno, una di quelle tutone che si usavano in quegli anni, un misto fra il tamarro e il nostalgico, una roba tipo questa qui. Ma poi, siamo sicuri che quel cappellino sia suo? Perché mo', non è per dire eh, ma a me sembra appiccicato lì. Ora, miei amati grafici, non va bene ritagliare gli abiti dai manuali di maglia della nonna e appiccicarli su foto di ragazzi che aspirano a essere Scamarcio per fare una copertina. E non va bene neanche il tasto riempi di un colore a caso per fare lo sfondo. E non va bene neanche dare un titolo completamente casuale al libro, una roba che manco l'ultima canzone della Turci (titolo originale I was here). La prossima volta i due tizi almeno cercate di ritagliarli che sembra si guardino davvero, non che lui guarda la fronte di lei e lei o gli guarda attraverso come se fosse invisibile oppure è cieca, chi lo sa. Non è certo. Quel che è certo è che poteva farsi lo shampoo prima di uscire di casa.Comunque quelli in copertina dovrebbero essere, secondo la scheda, Meg e Ben. Meg si uccide bevendo una bottiglia di candeggina e lascia una lettera impersonale per dire addio al mondo. Ben suona la chitarra e c'ha lati oscuri. Cody, amica di Meg, indaga e NOIA CHE CAZZO DI NOIA QUESTI LIBBRI DI MERDA TUTTI UGUALI COI LATI OSCURI... BASTA! BASTA! BASTA, PER FAVORE! ORMAI MI SANGUINANO GLI OCCHI QUANDO LEGGO LA PAROLA OSCURO!Maiuscolo voluto.
Un cuore di plastilina con lo spago per gli arrosti intorno. Una metafora che probabilmente mi sfugge. Ma siete tutti fumati quando andate a lavorare? La mattina con che fate colazione? Pane e LSD? E poi cos'è, uno di quei lavori che fanno fare ai bambini all'asilo? Sai, le casette di Gesù bambino coi bastoncini dei ghiaccioli che ti devi comprare e mangiare tutti – e pure di corsa ché ti servono 600 bastoncini! – a novembre, i bigliettini per la festa della mamma con le mollette di legno per i panni alle quali attaccare coccinelle e minchiatine... E poi i famosissimi cuori di plastilina con lo spago intorno per San Valentino. Ma poi, direte, cosa cazzo c'entra il cuore intrappolato come uno zampone? C'entra, c'entra, perché il protagonista di questo libro fa lo chef. Che finezza, che classe, ma che ne volete capire voi, stolti!Perché, dice la scheda, che Susi Gentile (sto piangendo) e Michael Di Bella (la mia emotività è già a repentaglio) sono fidanzati e felici. Lui fa lo chef, cosa che a parte dare lo spunto per lo zampone non è rilevante ai fini della trama, lei niente. Dopo "un incidente particolare" lei perde la memoria degli ultimi dieci anni di vita. Incidente particolare? Come potrà essere un incidente per essere definito particolare? Quale strana creatura aliena deve includere? Quali rocambolesche avventure sono considerate "particolari"? Vabbè, comunque, lei perde la memoria e lui deve riconquistarla. Amica Valeria, non voglio mica pensare che tu non sia bravissima nello scrivere libri dalle trame "particolari", ma a me me pare tanto la copia di quel film, 50 volte il primo bacio. Certo, in quello non c'è lo zampone, siamo d'accordo.
Per questa settimana è tutto, spero che la prossima settimana ci siano uscite belle almeno la metà di queste. Vi auguro una pioggia di zamponi e cotechini e una fornitura di evidenziatori Stabilo per tutto l'anno!