Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 6/12 luglio
Creato il 06 luglio 2015 da Nereia
@LibrAngoloAcuto
E buongiorno!Una nuova settimana è iniziata (io, seriamente, sto perdendo i pezzi, non so mai che giorno è) all'insegna del caldo africano per le strade, del sudore stantio sui mezzi pubblici, della decrescente voglia di fare qualunque cosa. Ma è anche una settimana di interessanti uscite nell'editoria nostrana e per cui andiamole a vedere!
Ah, che belle le saghe più veloci del west. Quelle che cominciano il l'8 giugno e un mese dopo sono già al secondo volume. Belle, belle, bellissime. Soprattutto quando si tratta di saghe scritte dalle parenti prossime di Suor Germana, come in questo caso.Il primo volume, che vi avevo segnalato qui, aveva lo stesso effetto Nokia n70 e lo stesso infinito coi cuori dentro (più lo vedo più ho il rigetto verso il romanticismo. E dire che io sono molto romantica). Trovo questa serie di copertine veramente aberranti, secondo me hanno anche la colonna sonora che fa: anauonauei.Voi non la sentite guardandola? Sicuri? Perché io invece sì e anche distintamente.Nel romanzo precedente avevamo lasciato Tessa e il tatuato che si incontravano. E basta. Cioè, fatemi capì, tutti sti alberi abbattuti per un incontro?! Poteva essere un racconto scritto da me alle scuole medie e invece è il primo volume di After. Vabbè. Nel secondo volume che succederà? Leggo la suspance nei vostri occhi.Boh, io me la so' letta la scheda e non è che ci sia tutta questa roba da dire in merito. Tessa era brava e bella e col girocollo di perle pure in palestra, lui era dannato perché tatuato – questa parte ve la ricordate, sì? – e nello scorso volume si sono incontrati, fidanzati e hanno litigato. Ho una matta, ma che dico? Mattissima! curiosità di scoprire perché litigavano. Calmi, state calmi, adesso tra loro va tutto bene, Più o meno, perché "la rivelazione sulle origini della loro relazione ha lo stesso l'effetto di una bomba". Ma cosa cacchio vuol dire?! E perché sto sprecando il mio tempo a parlare di questo romanzo del cactus?! Via, pussa via, tanto è una storia de merda.
Veramente non c'ho parole. La vogliamo finire di appiccicare fiori completamente random e BIDIMENSIONALI su immagini che chiaramente non ci azzeccano una maledettissima fava? Eh? La vogliamo smettere di appiccicarle con Paint soprattutto?!Porca miseria, va bene, è un sentiero di un parco, quel verde messo lì con lo strumento "spray" di Paint, almeno, mi fa pensare che sia un parco, ma le rose appiccicate così che senso di esistere hanno? Ditemi. Il grafico che si è occupato di Volevo essere Lady Oscar prima lavorava in Garzanti e deve essere stato sempre impegnato a fare le copertine della Sanchez. Le rose, d'altronde, le aveva già acquistate su Istock ma non era riuscito a piazzarle sull'ultimo libro della Sanchez, così ha ben pensato di omaggiare la nuova casa editrice con una copertina da far accapponare la pelle: una bimba semi posseduta che levita dal pavimento con un non so che di demoniaco. Sarà il velo di Batman, sarà il fatto che delle manine che reggono il velo non c'è alcuna traccia (e quindi come lo regge? È chiaramente opera del Demonio)...Vabbè, comunque, questo romanzo dal titolo che potrebbe indicare un nuovo romanzo di Andrea Vitali, ma che invece è la traduzione fedelissima di La petite et le vieux, racconta – dice la scheda – la storia di una bambina che vuole essere trattata come un maschio perché vuole somigliare a Lady Oscar. Poi incontra un vecchietto piccino picciò e tra loro è subito amicizia. Ma tutto questo dopo un inizio burrascoso. E certo, ché sennò 228 pagine questa storia idiota non le raggiungeva. Vabbè, ma sicuro a un certo punto lui schiatta e lei prima sarà triste, ma poi capirà che quel simpatico nonnino le ha cambiato la vita. Pensieri profondissimi per una bambina di 8 anni impossessata dal diavolo, eh?
Ora del decesso: 11.56 del 6 luglio 2015. Nereia è morta successivamente a un attacco cardiaco, dovuto alla visione di questa copertina. Cosa, cosa, cosa?! Non so manco da dove cominciare, forse dall'enorme quantità di roba scritta sopra, inutile peraltro? E lui chi è? Sembra un attore sfigato di fotormanzi, con i capelli ossigenati male, quelli con la ricrescita nera per intenderci e le punte giallo uovo. Con le sopracciglia disegnate e lo sguardo intenso come quello di un rombo sul bancone del pesce al mercato.E poi cosa è? Un romanzo ambientato nella periferia di Zurigo nel 1983? Lei pare pure appena uscita dalla palestra, manco il tempo della doccia che c'è subito lo stalker dal mento sfuggente che le rompe i maroni.Freddo come la pietra, visto anche il colorito dei tizi in copertina, potrebbe in verità essere un romanzo ambientato in un obitorio o in un cimitero anglosassone. Dalla scheda non ho capito se un obitorio e un cimitero, in effetti, c'entrino qualcosa con la storia. So solo che Layla è innamorata del migliore amico ma non lo può baciare perché i suoi baci rubano l'anima della gente e però non vuole pensare manco a Roth che no, non è un cane, ma un sexy demone che la capisce meglio di chiunque altro. Sì, vabbè, mo' lei con il sexy demone ci parlava e basta. Lei, con sta faccia di cui qui in alto a sinistra. Certo, certo. E io so' alta un metro e 80. E poi che razza di super potere è non poter baciare nessuno? Tutto poteva prendere: l'invisibilità, la super velocità, il super pugno rotante... Anche la capacità di svitare il mignolo all'occorrenza – tacchi alti o spigoli in vista – era sicuro più utile del non poter baciare nessuno. Jennifer, te lo devo proprio dì, c'hai dei problemi a scrive romanzi decenti.E niente, comunque, Roth poi torna (da dove?) e le dice che ha la soluzione a tutti i suoi problemi, ma forse il prezzo è troppo alto da pagare. O qualcosa del genere. E sticazzi, dove li mettiamo?
No, no, mi tocca deludervi. Brilleremo tra un milione di soli non è ambientato in un circo e no, lei non è una nana dal collo lungo che viene sparata in aria con un cannone. E lui no, non è l'acrobata che si regge al trapezio con la mascella. Lo so, c'avete ragione, sembrava proprio così e invece no, niente circo, niente elefanti, niente puzza di sterco.Questa copertina riesce a essere brutta abbastanza da non far capire a nessuno se è un film autoprodotto ambientato su Marte o un ebook autopubblicato che narra la vicenda di Alien, dal punto di vista di Alien. Invece è il secondo volume di una saga il cui primo volume è Io e te oltre le stelle.La saga richiama un po' la storia di The 100 di Kass Morgan, non ancora tradotto in Italia. Riassunto breve, anzi brevissimo, di quello che troverete leggendovi la scheda: sulla Terra non ci si può più stare, quindi laggente se ne va. La nana ha lasciato il suo ragazzo sulla Terra, non so per quale motivo e non ci interessa, e poi a un certo punto è caduta in coma, credo. Non so cosa è il sonno di ghiaccio, ma ce ne frega il giusto: cioè niente. Insomma, si dimentica del trapezista mascelluto che ha lasciato sulla Terra e incontra Elder, attraente, sexy, bellissimo e fascinoso e, in più, è anche capo di non so cosa. Comunque c'è stata pure un'epidemia, se prima erano cento a ballare l'alligalli adesso sono in quaranta a ballare l'alligalli. E niente, tra uno stacchetto e l'altro, la nana e Elder dovranno scoprire delle verissime verità su cosa realmente è successo non so dove e quando. Per vedere, se proprio siete motivati, la ristampa del primo volume, guardate qui. Io c'ho dei problemi ad accettare questa di copertina, figuriamoci quella. Dove il mascelluto è pure appena uscito dal barbiere. Non je la posso fà.
Chissà come mai, a nessuno era venuto in mente di mettere la foto di una tizia che balla da sola, presa dall'alto, in un campo di lavanda e farci una copertina. Chissà come mai, mi domando, dato il meraviglioso risultato ottenuto. Non si capisce manco se è in piedi o in ginocchio. I capelli ritagliati male poi, la mano scontornata peggio.E manco ce sta la lavanda nella storia, ovviamente. Ma c'è una tenuta che si chiama Bella Vista, di cui la mentecatta qui accanto – che mi auguro sia almeno sotto l'effetto di un paio di canne perché se balli da sola e non sei manco fatta, stai fori con l'accuso – è proprietaria. E una che è proprietaria di una tenuta in un posto che si chiama Archangel (seriamente?!) come fa a campare se non la trasforma in una scuola di cucina?! Eh? Me lo dite come fa? Poi arriva un giornalista che è bello, ovviamente, e lei si invaghisce. Sempre fortuna 'ste tizie. Mai che da loro arrivi, che ne so, Vincenzo Mollica, per intervistarle. No. Vabbè, comunque, lei ha un segreto ma così segreto che più segreto non si può e ha paura che Vincenzo Mollica lo scopra. Poi arriva uno chef rinomato, il Vissani della situazione, e panico e paura signora mia, panico e paura. Riusciranno la dolcezza dell'estate e un matrimonio in famiglia (cioè? Un incesto?) a far superare alla nostra amica il passato e guidarla verso un futuro inatteso? Direte, che c'entra? Che ne so? Leggetevi la scheda se avete proprio tutto 'sto coraggio.
Per questo lunedì è tutto, vi auguro una settimana piena di bambine possedute e storie d'amore in obitorio. Buone letture!