Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo 9/15 novembre
Creato il 09 novembre 2015 da Nereia
@LibrAngoloAcuto
Gente, salve!Riemergo, di nuovo, dalla malattia. Perché a qualcuno devo proprio stare antipatica, ma molto, e così dopo il raffreddore mi sono anche bloccata con il collo – e per metà lo sono ancora.Ora, gente a cui sto antipatica, io non vi filo quindi fate lo stesso, grazie.Detto ciò, questa settimana non esce praticamente niente. Il motivo è il boom che faranno a Natale, e sarà così interessante e significativo che chissà non mi convenga fare un post cumulativo una volta che il meglio è uscito. Me la penso. Per il resto che dire? Ho finito il romanzo della Petri, Le serenate del Ciclone, che mi ha fatto litigare con qualcuno del bookclub. Che poi, il motivo il sé non è il libro, ma l'ottusaggine delle persone che quando a loro piace una cosa il resto potrebbe anche ardere vivo, a loro non fregherebbe niente. E io quelli pieni di sé e che si beano della loro opinione come se fosse l'unica cosa importante sulla faccia della Terra non li sopporto. Ma proprio no. Che è il motivo per cui dove c'è un flame è possibile che ci sia pure io, perché divento pazza.Comunque, bando ai nervosismi e ai chiarissimi riti voodoo che qualcuno ha fatto per acciaccarmi, vediamo i tre libri in uscita questa settimana.
"Niente regole per pulire il vostro bagno, nono. Se pulisce come dico io, senza che fate storie, chiaro? Cos'è quer contorno giallo all'interno del water, eh? Non usi la candeggina pe lavà? Eccerto, che tanto poi ce sto io che me armo di pazienza e olio de gomito e sto a culo a ponte pe' pulitte sto water!" Perché è questo che – sono sicura – dice Jake Becker, freddo, insensibile e intimidatorio contro le macchie più ostinate e che ha la passione per le colf. In tutti i sensi che potete immaginare.Ah no? Non è questa la trama? Quindi niente scenette erotiche con guanti Vileda e battipanni?! No, perché i guanti comprati dai cinesi che abbiamo in questa incredibile copertina mi fanno pensare a un'impresa di pulizie di quelle che lavora, che so io, alla stazione autobus di Ponte Mammolo, pe' dì, certo mica penso a giochi sensuali. O al massimo a uno di quei tristi vestiti di Carnevale, quelli che trovi nel dépliant di Lidl a 9 euro tutto incluso, compreso un pacchetto di frappe al forno, un ticket per parcheggiare sulle strisce blu e l'euro da dare al tale che ti parcheggia il carrello quando esci.Comunque, niente, insomma non è Carnevale e Jake Baker non sta posando per un calendario vestito da colf. La trama, purtroppo ci dice la scheda, è questa: Jake ha dei problemi affettivi e piuttosto che fasse vedè da uno psichiatra, sta bene così. D'altronde, chi siamo noi per giudicare? Ecco, poi un giorno incontra Chelsea che c'ha a carico sei nipoti orfani. Eh? Sei? Cos'è, la legge del contrappasso per uno che non vuole figli trovare una che ti vuoi fare e che ha 6 nipoti a casa propria? Santo cielo, che cosa brutta. Un incubo per Jake Baker, sai quante macchie di cacao sul divano bianco?!E poi, scusate, ma mi dite che razza di trama è? Pure io voglio scrivere libri a caso con titoli a caso e COPERTINE SENZA UN CAZZO DI SENSO e guanti Vileda in primo piano. E poi cosa c'entrano? Cosa? Appurato che nessuno fa la colf e che nessuno nel tempo libero finge di essere Audrey, me dite che c'entrano? Arancioni poi? Basta, sentite, vado a vomitare.
Boh, a me più che un manuale di autoaiuto mi sembra un volume sugli incubi più frequenti nella mente di uno zoologo.Il procione strabico che ride con la bocca di un vampiro? Ma siamo seri? Cosa sta facendo poi, cerca di uccidere lo zoologo di turno? Mi sembra quasi una profezia di morte per chi studia scienze naturali, che ne so. Sogni il procione strabico e muori dopo sette giorni.O forse è l'erede dello yeti nelle storie raccontate dalla Guardia Forestale (e ce metto di mezzo pure gli Alpini, ché secondo me di storie sugli animali pazzi ne sanno a bizzeffe).Me ce li immagino quei poracci della Guardia Forestale con la macchina mezza scassata per le strade nebbiose del Veneto che vengono aggrediti dal prociovampiro, il nuovo esemplare di animale che fingendo una danza della pioggia o dello snebbiamento ti aggredisce al polpaccio e ti sgranocchia lentamente, dopo che sei stato trasformato in prociozombie.Invece pare essere un libro per i depressi, credo. Cioè, nella scheda, c'è scritto: "Cosa puoi fare se ti ritrovi affetta da depressione cronica, ansia, agorafobia, autolesionismo, tricotillomania e artrite reumatoide (giusto per non farsi mancare nulla)?" E che voi fà, amica? A parte che se c'hai tutte ste cose insieme stai messa malissimo, ma se hai solo una di queste cose chiama uno bravo. Però se vuoi un consiglio mio, adotta un prociovampiro a 'sto punto. Lo tieni al guinzaglio e lo scagli su tutta la gente che te sta sul cazzo. Secondo me, quando muoiono tutti quelli per cui nutri rancore, manco ti ricordi più che è l'autolesionismo. E sicuro non perdi più tempo a cercare di pronunciare "tricotillomania" senza impicciarti.
Eccolo, il fantastico caso dei tre pini gialli in mezzo al nulla.Onestamente, tre pini GIALLI in mezzo al nulla. Sì, sì, sono illuminati, abbiamo capito, ma da cosa? Ce la porti con che, con l'ausilio dello Spirito Santo l'elettricità nel nulla per illuminare di questo giallo tre alberi a caso?Veramente, una roba così brutta che manco l'albero spennacchiato di 5 euro dal cinese di Via Val D'ossola, ve lo dico. Sembrano proprio in fila gli alberi da, in ordine, 10, 15, 25 euro che mette fuori la cinese sotto casa mia. Anzi, aspè che guardo, vediamo se ci stanno già, magari quella della foto è la via di casa mia photoshoppata. No niente, c'abbiamo i gerani finti esposti, per gli alberi manca qualche giorno ancora. Ma v'assicuro che so' uguali. Poi Sonia, la cinese (non so se si chiama Sonia, io la chiamo così), ce li ha anche lilla, rossi, bianchi. Come vi pare. Certo, gialli ancora no, ma se glieli chiediamo ce li porta. So' sicura. O al massimo li pittura lei stessa, tempo 24 ore e a 25 euro c'hai l'albero giallo. E spennacchiato poi, che mica è da tutti.Ragazzi, davvero, è di una mostruosità imbarazzante questa copertina. E poi, già avevamo tre nomi, più il titolo, era necessario l'inutile sottotitolo? Rizzoli, piazzacele due scritte in copertina, ché non era affatto piena. E questo font da pugno in un occhio? Che sembra la grafia di un analfabeta sulla neve?! Ne ho davvero piene le palle di queste pecionate, io proprio non lo so. Mi mette una tristezza, ma una tristezza, che a guardarlo mi pare un libro che racconta il Natale in un ospizio svedese. E invece, dice la scheda ma pure senza scheda io ce lo sapevo già (che poi l'edizione originale è davvero caruccia), si tratta di una raccolta di racconti ambientati a Natale, dopo una tempesta di neve a Gracetown. Che, vabbè, potrebbe pure non fregarcene niente, ma gli alberi spelacchiati però no eh. No.
Per questo lunedì è tutto, se doveste incontrare lo yeti o il prociovampiro nei pressi di casa vostra mandatemi una diapositiva. Io, intanto, attendo l'esposizione d'alberi spelacchiati di Sonia, ve la mando come cartolina natalizia. Bella pe' voi e oh oh oh (con tono di Babbo Natale).