L'aeroporto di Phuket si trova nella zona settentrionale dell'isola, a svariate decine di chilometri dalle località di soggiorno più importanti, ma all'uscita del terminal ci sono molte società di minibus ottimamente organizzate che vi porteranno direttamente al vostro hotel (la durata del viaggio però è abbastanza variabile perché il traffico in vari punti è parecchio sostenuto). La
Patong Ours Guesthouse si è rivelata una buona scelta: economica ma più che soddisfacente sia per quello che riguarda i servizi e la pulizia che per la competenza e attenzione del personale, ma soprattutto dalla posizione ottimale in un tranquillo vicolo a pochi metri dalla direttrice principale della città (perché Patong Beach è una vera e propria città) e con la spiaggia e le zone principali, come la Bangla Road, raggiungibili comodamente anche a piedi.
Di Patong si è detto tutto, principalmente che è un "bordello" (sia per ciò che riguarda il rumore e la confusione sia per i significati della parola legati al commercio del sesso), ed è tutto rigorosamente vero, ma la verità è che offre talmente tante possibilità differenti che può essere adatta a qualsiasi tipo di vacanza si voglia fare, e lo si vede anche dalla fauna diversificatissima che vi si incontra: backpackers, viaggiatori solitari di entrambi i sessi e di varie età, coppie giovani, coppie meno giovani, famiglie, gruppi di amici solo maschi, solo femmine o misti; una moltitudine che va a rappresentare una buona fetta del panorama mondiale per quello che riguarda le razze e le nazionalità (con gli italiani presenti in abbondanza). Un'altra verità incontrovertibile è che la baia di Patong è la più ampia e spettacolare dell'isola, e la larga e lunghissima mezzaluna di sabbia che la incornicia è una soluzione ineffabile per chi vuole fare la classica vita da spiaggia contando anche su un'acqua che, pur non essendo certamente la migliore della zona, è comunque pulita.
Patong Beach è sostanzialmente composta da quattro strade parallele alla costa lunghe qualche chilometro; in particolare le due più vicine alla spiaggia, Cose da vedere a Patong non ce ne sono, ma è il centro nevralgico della zona per lo shopping, visto il numero elevatissimo di mercatini e negozi di ogni tipo (anche il lungomare è un'interminabile fila di bancarelle), nonché per la presenza dello Data la rilevanza del luogo, l'offerta gastronomica della città è ampissima ma quasi tutta di stampo turistico (quindi più caro e meno genuino del resto della Thailandia), tuttavia alcuni posticini tradizionali e piacevoli si riescono a trovare: proprio all'inizio di Un'altra zona con baretti simile a quest'ultima, ai lati della quale ci sono anche dei ristorantini casarecci non male, si trova infine sempre sulla sinistra di
Th. Thawiwong (ovvero il lungomare) e Th. Rat Uthit (che è un po' il corso principale della città) sono a senso unico e vanno a formare una specie di grande circuito su cui si affacciano centinaia di ristoranti, alberghi, bar, centri massaggi, negozi e centri commerciali. Le strade che le tagliano perpendicolarmente poi sono quelle in cui si concentrano i locali notturni, in particolare la famosissima e affollatissima Bangla Road, e i vicoletti che da essa si dipanano, è tutta un susseguirsi di discoteche e locali notturni vari dove sui banconi si vedono centinaia di ragazze in abiti succinti ballare intorno a un palo o cercare di richiamare potenziali clienti nel chiosco per cui lavorano. Tra le altre strade perpendicolari al mare, Jung Ceylon, un enorme e modernissimo centro commerciale tra i più celebrati di tutto il sud-est asiatico, sempre affollatissimo ma con una moltitudine di altri ristoranti e caffetterie , oltre che di negozi, in stile più occidentale, e dove c'è anche un enorme supermercato fornito di tutto. Soi Kepsap è caratterizzata principalmente da centri massaggi e ristoranti, mentre Th. Rat Uthit, sulla destra ci sono una serie dei classici chioschi di cucina da strada con tavoli, gestiti da famiglie musulmane, dove mangiare i piatti tipici della regione a prezzi più bassi che nel resto della città; poche centinaia di metri dopo inoltre comincia, sempre sulla destra, una lunga fila di ristorantini che esibiscono banconi di pesce fresco (chioschi con tavoli anche questi in effetti) è dove si può cenare ottimamente. In corrispondenza di quest'ultima zona, ma sulla sinistra, si trova anche l'accesso a un'area con una moltitudine di bar che è decisamente più tranquilla della Bangla e i drink sono più economici (ma un po' di signorine che cercano di convincerti a sederti o a farsi portare in hotel per passare la notte insieme ci sono anche qui, anche se sono più discrete che nella Bangla, vedevo anche famiglie di turisti che si fermavano a salutarle e a chiacchierarci). Th. Sawadirak è la più centrale e una delle poche che si inoltra anche più verso l'interno. Th. Rat Uthit ma molto più avanti, poco dopo l'incrocio con Soi Kepsap. Bar, ristoranti e hotel sono comunque sparsi ovunque a Patong, dunque scegliete senza patemi e godetevi il pasto, la serata e il soggiorno.
Stare a Phuket senza però effettuare delle escursioni in alcune delle tante meravigliose attrazioni della regione circostante (come alle isole Phi Phi o al parco nazionale Phangnga, che però meritano dei post dedicati) o senza girare l'isola alla scoperta degli innumerevoli altri luoghi interessanti e pittoreschi sarebbe però una follia. Anche qui il mezzo migliore per muoversi è lo scooter (c'è da dire che i mezzi pubblici qui sono un po' meno presenti che in altre parti della Thailandia) che oltretutto permette anche di muoversi bene e in libertà per Patong, che è abbastanza estesa.
Una giornata intera, e anche parte di una serata, l'ho dunque dedicata a girare l'isola. Pochi chilometri a sud di Patong, la strada litoranea porta alle bella Karon, preferita da molti a Patong perché con meno confusione ma comunque con tutti i servizi e i vari divertimenti nonché con la spiaggia meno affollata, e Kata, una cittadina dall'aspetto rilassato ma con molti negozi e ristoranti e una bella baia con spiaggia e un isolotto davanti. Proseguendo verso sud la strada si inerpica fino a raggiungere un bel punto panoramico per poi riscendere tortuosamente verso la punta meridionale dell'isola e il villaggio di Rawai. Qui si trova Nai Harn, quella che secondo me è la spiaggia più bella di Phuket, una mezzaluna di sabbia bianca che incornicia una deliziosa baia con alle spalle un tempio.
Da Rawai si può ritornare verso nord seguendo la direttrice principale dell'isola (una superstrada che la taglia da nord a sud passando nella zona orientale, più piatta, mentre la costa occidentale, più montagnosa, è caratterizzata da strade più strette e tortuose, litoranea compresa, ma più scenografiche) per dirigersi verso Phuket Town. Prima di arrivare al capoluogo però, superata Chalong e il suo tempio conviene fare una deviazione seguendo le, poche a dir la verità, indicazioni per il Bug Buddha.
Una stradina si arrampica sulle montagne fino ad arrivare a un santuario (in parte ancora in costruzione) caratterizzato da un'enorme statua bianca raffigurante Buddha alta 45 metri, che infatti si scorge anche dalla pianura. Statua gigante a parte però, l'attrazione principale del luogo è l'ampissimo panorama che si gode su tutta la metà meridionale dell'isola e anche oltre.
Chi è in scooter inoltre non deve mancare di salire sul
Phuket Town è una città molto carina, piacevole e interessante. In effetti in passato è stata piuttosto sottovalutata dal turismo, ma ora che è stata risistemata è forse uno dei posti migliori per alloggiare visto che i prezzi sono più bassi che nelle altre località e, benché non vi sia la vita notturna frenetica di Patong, offre comunque un buon numero di ristoranti, caffetterie, bar e vari divertimenti. Inoltre la città ha un aspetto molto grazioso grazie ai molti edifici in stile coloniale sino-portoghese.
Th. Ranong è forse la via principale, dove c'è anche il caratteristico mercato diurno, ma la strade più pittoresche sono sicuramente Th. Krabi, piena di suggestive casette che di notte vengono anche illuminate ad arte e all'inizio della quale si trova la bellissima villa coloniale Phra Phitak Chyn Pracha (che ora appartiene a una scuola di cucina), Khao Rang, una piccola altura a nord del centro, dove c'è un parco e una terrazza panoramica da cui si vede tutta la città e la baia. Phuket Town merita assolutamente una visita durante il giorno, ma va seriamente presa in considerazione anche per cenare e passare una serata tranquilla oppure come prima serata in attesa di fare baldoria più tardi a Patong, inoltre qui c'è il terminal dei bus principale dell'isola e i sorng-taa-ou la collegano facilmente a tutte le località più importanti della zona (così anche senza lo scooter ne potrete usufruire). Th. Dibuk e Th. Thalang. Vicino alla piccola rotatoria con la fontana che rappresenta un po' il centro cittadino, all'inizio di Th. Phangnga ma un po' nascosto, si trova il Tempio cinese della Luce Serena, dalle strutture coloratissime.
Per l'ultima parte del mio tour in scooter ho proseguito lungo la superstrada verso nord fino alla rotatoria dove sorge il Monumento alle Eroine, per poi prendere la strada che riporta verso la costa occidentale e andare a scoprire le ultima baie che avevo in programma di vedere.
Ao (baia) Bang Tao è la seconda per grandezza, e come tutte le altre offre una bella spiaggia, panorami affascinanti, un villaggio e molti resort e ristoranti; da segnalare però che con l'approssimarsi della sera lungo la strada che porta verso il mare viene organizzato un bel mercato di strada in pieno stile thailandese (ovvero souvenir e cibo da strada principalmente). Poco a sud, riprendendo la litoranea, si arriva invece a quella che per molti è la spiaggia più bella dell'isola: Hat (spiaggia) Surin.
La bellezza di Surin è data non solo dalla spiaggia dorata, più raccolta rispetto alle altre più famose, e dal mare limpidissimo, ma anche dal panorama formato dai due verdissimi promontori che la chiudono alle due estremità.
Prima di rientrare a Patong si fa ancora in tempo a passare per Kamala, un'altra splendida baia con spiaggia, acqua pulita e un ottimo compromesso tra l'animazione serale e la tranquillità della vita balneare.
Per scoprire pienamente l'isola di Phuket però si dovrebbe anche inoltrarsi nelle stradine che arrivano alla punta dei vari promontori; tentare di esplorare meglio il suo interno, alla scoperta dei sentieri tra i boschi e le basse montagne dove magari ci si può imbattere anche in qualche scenografica cascata; oppure visitare la parte nord dell'isola che, oltre all'aeroporto, offre un parco nazionale, altre meravigliose baie e promontori (anche se le località sono meno famose) e varie altre attrazioni. Ecco perché questa zona meriterebbe forse un viaggio a parte invece di un inserimento frettoloso durante un on the road per la Thailandia, che lascia tuttavia il tempo di godere appieno della bellezza e delle attrazioni principali.
Cose da sapere se girate l'isola in scooter:
- Superstrada direttrice e strade nei dintorni di Phuket Town a parte, le strade sono tutte abbastanza strette, tortuose e trafficate; è vero che i thailandesi guidano discretamente e sono abbastanza prudenti, ma comunque conviene avere un minimo di perizia e di attenzione per potersi muovere in scooter in sicurezza. In particolare la strada che dalla direttrice porta a Patong si arrampica sulle alture con una salita ripida e tortuosissima per poi riscendere in una vorticosa picchiata, ed è sempre trafficata.
- In tutta la costa occidentale praticamente non ci sono distributori, ma è invece pieno di banchi che vendono benzina in bottiglia ad un prezzo quasi raddoppiato; appena preso lo scooter a Patong vi conviene quindi andare subito verso la superstrada e fermarsi al primo distributore a fare il pieno.
- Se non alloggiate a Patong ma volete andarci a passare la serata, fate attenzione, soprattutto al rientro, ai posti di blocco della polizia alla ricerca di ubriachi alla guida; in realtà io che una sera ho fatto il percorso inverso, da Patong a Phuket Town e ritorno verso la mezzanotte, non ne ho incontrati, ma per andare verso Karon o Kamala ce ne sono quasi sempre.
- Lungo la superstrada ci sono molti ristoranti dalla qualità migliore e dai prezzi più bassi che nelle principali località lungo le baie, e anche i chioschi di cibo da strada sono più economici.