Chi si occupa o si è occupato di biologia marina, o magari ha visto qualche documentario in tema, con buona probabilità avrà sentito parlare della
Physalia physalis, nome scientifico della "caravella portoghese". Essa, infatti, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, non è un'imbarcazione, bensì un animale appartenente al phylum
Cnidaria, lo stesso raggruppamento di polipi e meduse. A prima vista la caravella portoghese può sembrare una medusa, e in effetti spesso viene impropriamente definita tale, ma
si tratta di una specie i cui individui sono una grande colonia galleggiante, costituita da 4 differenti tipologie di polipi che svolgono mansioni diverse e dipendono gli uni dagli altri per mantenere in vita la colonia: un grande polipo pneumatoforo lungo circa 15 cm, con la funzione di galleggiamento grazie alla presenza di una miscela di gas (infatti in greco
physalis significa "bolla d'acqua"); i dattilozoidi sui tentacoli, che hanno il compito di catturare le prede; i gastrozoidi col compito di digerire il cibo, che viene distribuito all'intera colonia; infine i polipi gonozoidi, con adibiti all'importante compito della riproduzione.
Physalia physalis
La caravella portoghese vive nelle acque tropicali e subtropicali, ma a volte è stata rinvenuta anche nel Mediterraneo occidentale, e produce diversi tipi di veleni, associati ciascuno a un diverso tipo di tentacolo, alcuni dei quali possono anche essere letali per l'uomo.
Se quest'animale può essere temibile e, quindi, è consigliabile il più possibile mantenerne le distanze, lo stesso non può dirsi per la sua controparte inanimata, l'imbarcazione Physalia, progettata nel 2010 dal giovane e geniale architetto belga Vincent Callebaut, che si è imposta all'attenzione del pubblico come rivoluzionaria imbarcazione ecosostenibile.
Il design progettuale di Physalia
Physalia trae spunto nella morfologia proprio dalla
Physalia physalis ed è una nave al 100% autosufficiente dal punto di vista energetico. Physalia è un vero e proprio paradiso, un'isola dalla bellezza poetica che si muove sul pelo d'acqua con armonia nella forma e nella sostanza.
Essa infatti non è stata concepita come una semplice imbarcazione esteticamente gradevole, ma al suo interno troveranno spazio mostre permanenti, mostre temporanee, laboratori di ricerca, luoghi di discussione come i forum di un tempo e anche luoghi adibiti al divertimento, in diversi "giardini" tematici richiamanti ciascuno i 4 elementi della natura (fuoco, aria, acqua e terra).
Physalia inoltre è stata progettata nel nome dell'ecosostenibilità. Essa solcherà soprattutto le acque dei fiumi più inquinati, come il Danubio e il Volga, perché
è anche una stazione di depurazione ambulante, grazie alla presenza di sistemi appositi di filtrazione e, in particolare, un rivestimento di anatasio (una delle 3 forme minerali del TiO
2) che, reagendo con i raggi ultravioletti, è capace di ridurre l'inquinamento delle acque con la sua azione foto-ossidativa.
Il colore dominante della parte sommitale dell'imbarcazione è il verde, perché la presenza di vegetazione, alimentata dall'acqua grazie ad un'efficiente rete idraulica, offre il suo contributo, seppur simbolico, alla captazione di anidride carbonica e alla produzione di ossigeno. Infine,
l'imbarcazione stessa è in grado di produrre più energia di quanto consumi, grazie alla presenza di celle fotovoltaiche sul tetto e, al di sotto dello scafo, delle idro-turbine capaci di trasformare la corrente fluviale in energia idroelettrica.
Speriamo che un viaggio da sogno a bordo di Physalia possa diventare presto realtà ^__^.
Per maggiori info sull'architetto, visitate il link
http://vincent.callebaut.org/