Phytolacca americana, scheda botanica.

Creato il 24 ottobre 2012 da Gturs
Trattandosi di una pianta avventizia e quindi non appartenente alla flora italiana, Alfredo Moreschi non ha raccolto notizie su questa pianta quindi, la scheda che leggerete di seguito l'ho reperita in rete. Tra le tante, questa mi sembra la più completa. Nel post precedente Alberto Cane ha scritto che con le bacche il messo comunale dell'epoca in cui lui frequentava le elementari ci faceva l'inchiostro...leggete la scheda e scoprirete quante cose si possono fare con la Phytolacca americana e quali è meglio evitare.Cremesina uva turca, Uva da colorare, Uva turca, Cremesina, Vite di Spagna, Spinacio delle Virginia, Pokeweed, Teinturière, Kermesbeere, Hierba carmín.Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.Descrizione: Pianta perenne, erbacea, vigorosa, con grosso fittone orrizzontale, fusiforme a polpa bianca; fusti eretti a sezione tetragonale, ramificati, lignificati alla base, succulenti in alto, glabri; rami subcilindrici; di colore dal verde chiaro al rosso violaceo, colore che diviene dominante con l'avanzare della stagione. Altezza della pianta compresa fra 1÷3 m.Le foglie, brevemente picciolate (1÷2 cn), sono alterne, lunghe 10÷25 cm e larghe sino a 10 cm, ovali-lanceolate con margine intero o ondulato, base arrtondata e apice acuto, spesso mucronato; la pagina superiore di colore verde chiaro brillante, che tende ad ingiallire nelle stazioni esposte al sole, quella inferiore è verde opaca con nervature prominenti, spesso di colore rossastro. I piccoli fiori senza petali, sono riuniti in racemi eretti o patenti, lassi, lunghi fino a 15 cm, opposti alle foglie; ermafroditi, portati da peduncoli bianchi di 5÷10 cm; di colore bianco-verdastro, rosato o porporino, hanno perianzio composto da 5 elementi sepaloidi, persistenti; 10 stami eretti; ovario supero verdastro costituito da 10 carpelli concresciuti al centro del fiore, stili brevi e persistenti.I frutti su peduncoli rosati, sono riuniti in grappoli persistenti e diventano penduli a maturazione per un graduale incurvamento dei peduncoli verso il basso; sono polibacche dal Ø di circa 10 mm, esteriormente rigate, prima di colore verde, poi porpora scuro tendente al nero, lucide, globose ± appiattite, hanno la forma di una piccola zucca marcata da 10 coste corrispondenti ai 10 semi contenuti all' interno. I semi di forma lenticolare, sono neri e lucidiTipo corologico: N-Americ. - America del Nord.Antesi: luglio÷ottobreDistribuzione in Italia: Specie neofita invasiva, originaria del nord America coltivata nell'Europa meridionale come pianta da giardino, è oggi largamente naturalizzata ed infestante. Presente in tutto il territorio ed in Puglia come casuale.Habitat: Terreni incolti, campi, giardini, margini di strade, rive dei corsi d'acqua, massicciate ferroviarie, ambienti ruderali, terreni freschi e ricchi di humus; 0÷400 m s.l.m.Etimologia: Il nome generico deriva dal greco "phytón" = pianta e dall'indi "lakh" = un colorante estratto da un insetto, dalla tinta simile a quella violacea del succo contenuto nelle bacche; l'epiteto specifico indica il continente d'origine.

Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale

Pianta commestibile officinale.


Costituenti principali: saponine triterpeniche, glucosidi, glicoproteine, fitolaccina, fitolaccigenina, cariofilene, lectina, resina, cera, gomma, tannino, amido.
Erba amara, alterativa, catartica, narcotica, lievemente ipnotica, insetticida e purgativa, che riduce le infiammazioni, stimola i sistemi immunitario e linfatico e libera dalle tossine. È efficace contro molti batteri, virus, funghi e parassiti.
In medicina per uso interno nelle malattie autoimmuni, in particolare artrite reumatoide, in caso di tonsillite, ghiandole ingrossate, catarro cronico, bronchite, mastite, malattie cutanee e infiammazioni.
Per uso esterno in caso di dermatiti (comprese infezioni fungine), infiammazioni delle articolazioni, emorroidi, mastite, ulcere varicose.
Sebbene molte parti della pianta siano velenose, in molti paesi, è diffuso l'uso alimentare delle giovani foglie e dei germogli, dopo averli bolliti cambiando più volte l'acqua.
I giovani getti possono essere utilizzati come gli asparagi, mentre il succo dei frutti, era impiegato sino a non molti anni fa, oggi è perlopiù proibito e comunque sconsigliato perchè come il resto della pianta ha proprietà purgative, come colorante per il vino e dall'industria dolciaria.
Attenzione: alcuni componenti tossici possono facilmente attraversare la barriera cutanea e, in particolare, la linfa può provocare dermatiti da contatto in soggetti sensibili. Continua a leggere

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