Il contributo economico delle donne, nonostante gli studiosi del settore sostengano che sia oggi ben superiore a 11mila miliardi di dollari , considerando l’intero pianeta, e cioè una bella fetta della torta-economia in soldoni, è ancora così tanto sottovalutato che il 70% del totale mondiale dei poveri e i due terzi degli analfabeti sono per l’appunto donne.
E altre disparità riguardano,com’è risaputo, il noto Isu ossia l’indice di sviluppo umano e, in particolare poi, l’Isg cioè l’indice di sviluppo correlato al genere.
Quest’ultimo (Isg),calcolabile oltre che per quel che concerne longevità, istruzione e potere d’acquisto ,deve tenere conto del livello di sviluppo differenziato tra i sessi.
In parole semplici femmina, sotto qualunque cielo, non è maschio .E di questo se ne deve comunque tenere conto e nella realtà e quando si analizzano dati e si stilano statistiche.
Sorprese infatti, facendo questi calcoli, sono venute per l’Africa, per esempio per l’Africa sub sahariana (Niger-Tchad-Togo-Rep.Centrafricana), dove la disuguaglianza di genere è risultata essere, inaspettatamente, addirittura meno vistosa e reale che in America Latina.
E questo qualcosa starà pure a significare.
Non diamo perciò mai nulla per scontato specie se parliamo di uomini e donne e del loro interagire su quel palcoscenico che è il "nostro" mondo.
Abbasso,dunque, gli stereotipi.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
In basso l'immagine di una donna africana che lavora nei campi.