Quale potrebbe essere l’obiettivo di un blog? La tua voce.
Sei sorpreso? Non dovresti.
Il Web ha come difetto principale quello di avere tante voci uguali. È il risultato di una vecchia ideuzza che immagina il valore associato solo alla massa, ai grandi numeri. Buona parte della televisione è fatta così, perché replicarla altrove?
Eppure è assodato (anzi: rappresenta una realtà quasi scientifica), che la Rete permette a ciascuno di realizzare quello che desidera, senza preoccuparsi dei numeri.
In fondo sono proprio i numeri che spesso ci hanno tenuto ai margini delle cose. Perché pensavamo che non ne valesse la pena, ed era meglio stare a guardare, magari con una punta d’invidia nei confronti di chi invece poteva permettersi di osare.
Se tu hai una voce hai qualcosa da dire. No: berciare non significa avere una voce.
Avere una voce significa possedere un retroterra di interessi, idee, letture e qualità che possono trovare il giusto ambiente dove manifestarsi.
Troppo ovvio? Dici che il blog per antonomasia esprime la voce di chi lo crea? Non ne sarei così sicuro, ma l’obiezione è interessante. Però se la pensi in questa maniera perdi di vista un altro aspetto. E che sorge quando scegli (attenzione: scegli) di essere te stesso, e non la fotocopia di un altro.
La tua voce costruisce relazioni. E più è tua, maggiore sono le opportunità che avrai a disposizione. In tanti sottovalutano questa parte del processo che la Rete mette in moto. È un grave errore.
Le persone sono stanche di fanfaroni, e ben poche hanno voglia di giocarsi faccia e reputazione per dei chiacchieroni.
A questo scopo:
- Devi essere te stesso. Non puoi spacciarti per quello che non sei pur di guadagnare visibilità e considerazione. Avere lacune, limiti, e cercare di crescere non è un peccato. Lo diventa quando scegli di restare nella tua condizione.
- Sii professionale. Certo, mi dirai: “Ehi, sono uno studente, ma che vuoi dalla mia vita? Come faccio a essere professionale?”. Allora ti ricordo che col blog costruirai il primo mattone di quello che gli esperti chiamano “capitale sociale”. E come pensi di riuscirci? Sii serio, quindi preparato, pronto ad ascoltare e a condividere, e dimostra di avere voglia di imparare: ecco cosa significa essere professionali.
- Non avere fretta. Qui la Rete non aiuta molto, me ne rendo conto. E la fretta spesso conduce a errori: per esempio pubblicare sempre e comunque, perché in questo modo i lettori saranno deliziati dal vedere quante cose hai da dire.
Anche il silenzio è un ottimo comunicatore. Non è apprezzato da tutti, ma questo non dovrebbe essere un problema per te. Non dimenticare che il capitale sociale che costruisci non sarà apprezzato che da pochi. E sono proprio quei pochi che potrebbero un giorno decidere di metterci la faccia. Ma solo se sarai stato sincero. Solo se sarai stato te stesso.