Il governo Crocetta, ed in particolare gli uffici della Regione Sicilia, ritengono improponibile l’ordine del giorno (votato nella seduta del 23-04-2014) diretto alla temporanea sospensione degli effetti al fine di permettere la riapertura di un serio confronto tra ordini professionali, amministrazioni locali e Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali.
Il documento, sottoscritto dagli On. Panepinto, Vullo e Di Mauro, approvato all’unanimità dall’intera assemblea si è rilevato quindi inutile per un parere contrario degli uffici dell’assessorato ai beni culturali.
L’On. Panepinto, in una nosta stampa, dichiara che “tali comportamenti rischiano di far diventare il parlamento prigioniero della burocrazia. Ci sarebbe da domandarsi se non sarebbe più serio dismettere un costoso apparato quale quello dell’Ars. Un’evenienza paradossale – conclude – che mi porta a chiedere un intervento a difesa delle prerogative e della funzione di un’assemblea espressione della volontà popolare”.
La vicenda, che aveva generato un forte malcontento oltre che tra gli addetti ai lavori anche tra gli amministratori locali, tornerà sicuramente ad animare gli animi degli agrigentini.
Nessuno è infatti contento del nuovo strumento di tutela del territorio che l’assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali aveva comunque approvato il 29 luglio 2013 e pubblicato il 26 febbraio scorso.
Il 28 maggio scadono i termini per le osservazioni al piano paesaggistico provinciale.