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La pianta della liquirizia originaria dell’Eurasia, dell’Australia e dell’America, è una pianta perenne che include circa 18 specie. Essa raggiunge dimensioni massime di circa un metro d’altezza, presenta dei fusti verdi e molto flessibili, un fogliame costituito da foglie ovali e verdi. Durante la stagione estiva è possibile godere della particolare bellezza delle infiorescenze. Trattandosi di una pianta rustica, la liquirizia è in grado di sopportare temperature molto basse e predilige un terreno molto calcareo e argilloso. Questi esemplari sono molto noti per le loro proprietà curative, per specifici principi attivi e per gli innumerevoli usi che vengono fatti delle radici. Queste ultime possono essere utilizzate solo dopo i 3/4 anni di vita e si raccolgono esclusivamente durante la stagione autunnale. Nonostante sia una pianta molto resistente, occorre fare molta attenzione a non creare ristagni idrici, e quindi attendere che il terriccio sia ben asciutto prima di procedere con le irrigazioni.
La pianta della liquirizia nonostante sia un'erbacea rustica e quindi molto resistente, ha bisogno di un luogo molto soleggiato, ventilato e di un terreno calcareo e argilloso. La moltiplicazione di questi esemplari solitamente avviene prelevando, durante la stagione autunnale, dei rizomi di dimensioni di circa 10/15 centimetri. Il seme deve essere interrato a una profondità non maggiore di 2 centimetri circa e tra un seme e l’altro deve esserci una distanza di circa mezzo metro. Durante lo sviluppo necessita di una certa quantità di fosforo, mentre occorre fare attenzione alla conformazione del terreno affinché non sia troppo ricco di azoto. Occorre fare molta attenzione agli attacchi di ruggine o funghi molto dannosi per questi esemplari. La ruggine attacca le foglie e i fusti, anche se in natura, si possono trovare parassiti che aggrediscono solo i rizomi. Bisogna fare molta attenzione alle radici conservate all’interno di magazzini, in quanto, possono essere attaccate da coleotteri. Infine, è bene ricordare di dosare bene l’acqua delle annaffiature, evitando di creare ristagni idrici dannosi per l’apparato radicale di queste piante erbacee.
La pianta di liquirizia, grazie agli innumerevoli principi attivi, presenta molte proprietà che la rendono utilizzabile in tantissimi campi. I principi attivi sono: saponine triterpeniche, betaina, flavonoidi e una certa quantità di componenti amari. Oltre ad avere effetti positivi su infezioni a carattere virale, in seguito a innumerevoli studi si è scoperto che, la pianta di liquirizia contiene una molecola in grado di inibire il tumore al seno e quello alla prostata. Grazie a queste scoperte si ha la possibilità di perfezionare il trattamento medico svolto al bloccaggio di cellule tumorali che portano all’insorgenza di tumori alla prostata e al seno. Oltre a queste capacità, dalla liquirizia si possono creare prodotti in grado di proteggere i vasi sanguigni, avere un effetto lassativo, ipertensivo e dolcificante, aiutare la cicatrizzazione dei tessuti e curare le infiammazioni.
Come qualsiasi altro prodotto, anche quelli realizzati dalla pianta di liquirizia, se si abusa possono dare degli effetti collaterali molto dannosi per l’organismo. In primo luogo è bene sapere che, questa pianta non deve essere consumata da bambini, da persone che superano i 55 anni o nel momento in cui le dosi sono eccessive. È bene sapere che la causa di questi effetti collaterali è dovuta alla presenza della glicirrizina, una sostanza che non deve superare il mezzo grammo di assunzione giornaliera. Le conseguenze possono essere più o meno dannose, in quanto, portano a un mutamento del livello di Sali minerali presenti all’interno dell’organismo. Oltre a questo squilibrio, bisogna fare molta attenzione a non creare dei contrasti mediante l’assunzione di farmaci in concomitanza a prodotti a base di liquirizia. A questo proposito è bene ricordare che, l’uso prolungato nel tempo di liquirizia, non deve avvenire per soggetti affetti da ipertensione, edemi e diabete.
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