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L'aglio è una bulbosa che ha il suo habitat in Asia, seppure sia ampiamente coltivato sull'intero pianeta. Praticamente tutti hanno, nel proprio orto, questo ortaggio da tenere a portata di mano per una bruschetta improvvisata con gli amici, un soffritto veloce o per guarnire una salsa. Il bulbo si usa sia in campo alimentare che in campo medicinale. Si raccoglie in piena estate, quando ha raggiunto la piena maturazione. L'aglio contiene un glucoside solforato, allisina e alliina che gli conferiscono proprietà stimolanti del sistema circolatorio, di quello digestivo e regolatorie della tensione arteriosa, oltre ad esercitare un'azione vermifuga accentuata. E' molto resistente al freddo, sopportando tranquillamente temperature fino a -15° C. E ostacola il
cancro allo stomaco, secondo un recente studio.
Piantare aglio è un'operazione che si fa alla fine di novembre e nei primi giorni di dicembre; oppure nei mesi di febbraio e marzo; unicamente dividendone i bulbetti, selezionandoli e poi piantandoli; poiché i semi e i fiori di questo ortaggio sono sterili. La selezione è necessaria, se vorrete avere piante più resistenti e anche di qualità superiore. Le misure che dovrete rispettare saranno le seguenti: una profondità fra 2 e 4 cm e con le seguenti distanze: 30 cm tra le file e 15 cm sulla fila. Nell'interrarne i bulbetti, però, ricordatevi che la cima va rivolta verso l'alto. Nell'omeopatia l'infuso di aglio con il latte è usato per combattere l'insonnia. L'infuso con il vino oppure, ancora meglio, il decotto con il latte, si usano come vermifughi; così come anche la tintura in alcool.
Il substrato adatto, per piantare aglio, è sciolto, permeabile con pH 7 o poco più alto; al sole diretto. Sarebbe bene eseguire la concimazione prima di procedere con l'impianto, ma se non lo avete fatto potrete sempre aggiungere del concime per bulbose all'acqua delle annaffiature; ogni due settimane sarà sufficiente, iniziando dalla primavera e proseguendo per tutta l'estate. Man mano che si formeranno gli steli fiorali recideteli: altrimenti toglieranno preziose sostanze nutritive al bulbo. La raccolta va eseguita quando le foglie sono seccate e si sono completamente afflosciate: estraetelo dal terreno e lasciatelo al sole lì dov'è, per due giorni. A questo punto portate i bulbi in un posto arioso, all'ombra, per una quindicina di giorni, poi in cantina.
Nell'antico Egitto questo ortaggio era molto diffuso; il codice Ebers, un papiro egizio con indicazioni mediche risalente a 1.500 anni prima di Cristo, raggruppa 22 modi di utilizzare questa pianta. Anche nella Grecia antica era usatissimo come medicinale, ma qui lo si usava pure come condimento. I Romani della Roma imperiale dedicarono addirittura la pianta al dio Marte. Il Medioevo lo vide protagonista nella lotta contro la peste, mentre nel Rinascimento tornò ad essere considerato solo come un rimedio terapeutico, bandito dalle cucine (dei nobili) per gli ovvi motivi...aleatori. Pasteur dimostrò la sua capacità di fermare la replicazione di molti batteri e più di un secolo fa, per combattere "la spagnola" in molti Stati si ricorse all'aglio.