L’indagine sulle morti nell’ospedale di Piario, in provincia di Bergamo, continua ad allargarsi
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Sarebbero oltre 80 le morti sospette nell’ospedale Antonio Locatelli di Piario, vicino Bergamo. Un’infermiera di 43 anni, Anna Rinelli, è adesso al centro di un indagine, accusata di omicidio preterintenzionale. Se le ipotesi della procura sono corrette, la donna avrebbe somministrato nel corso del 2015 del Valium ai pazienti ricoverati durante il suo turno di notte.
L’intenzione dell’infermiera sarebbe stata quella di sedare i pazienti, ma probabilmente le dosi del farmaco – non prescritte – si sarebbero rivelate letali per molti di loro. Alcuni dei deceduti erano stati ricoverati per malattie non gravi. Nel frattempo è stata disposta la riesumazione di sei salme per opera del pm Pugliese, di pazienti di età compresa tra i 60 e i 75 anni. In questo modo, gli inquirenti potranno verificare le loro ipotesi.
Le indagini sono partite grazie a una lettera anonima, inviata a tre sindaci della zona di Bergamo. Ma molti sospetti erano già sorti ai parenti delle vittime e ai vertici della struttura Locatelli, dato il numero troppo alto di decessi nell’ospedale. Adesso la donna è stata trasferita in un ospedale diverso. Nel frattempo i colleghi hanno lasciato diverse dichiarazioni: molti riferiscono di pazienti che al mattino si sentivano intontiti e spaesati.
L’inchiesta potrebbe assumere dimensioni ancora più vaste. E’ dubbia per ora la decisione di riesumare altri corpi, quelli di pazienti più giovani di circa 50 anni, morti in circostanze non molto chiare. Un ex malato ricoverato nella struttura ospedaliera di Piano ha recentemente dichiarato ai carabinieri di aver passato 4 giorni di vuoto assoluto, senza ricordarsi minimamente cosa aveva fatto.
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