Piatto ricco mi ci ficco

Creato il 09 febbraio 2015 da Agipsyinthekitchen

San Valentino, 14 febbraio.

Vorrei premettere che credo che per chi si ama, San Valentino è solo una scusa in più per passare la giornata abbracciati, per stupirsi o anche semplicemente per fare biscotti a cuore e pancakes a stella cadente inzuppati in tutto l’acero possibile e immaginabile.

In linea generale mi piacerebbe dire che l’Amore sia facile, come cantava Tiziano Ferro. .però in realtà è soprattutto  difficile, perché è un susseguirsi di teorie ribaltate, di compromessi, di fraintendimenti, di lacrime non capite, di parole sperloquiate e soprattutto di whatzup letti e non risposti. Di frasi sospirate e di litigate sul nulla, ma tant’è che quando si è nervosi l’embolo parte e il dente si mette a pulsare dove fa più male.

Il tutto per cosa?

per cosa ci facciamo venire dei gran mal di testa, per cosa decidiamo di rimangiarci parole, buttare l’orgoglio sotto le scarpe, credere all’immaginabile e passare anche per tonti?

Per quell’attimo di eterno e meraviglioso che solo l’Amore riesce a regalare, abbracciandoci in scie luminose e profumate, regalando ricordi, cementando ponti e costruendo Vite e Destini che prendono senso e forma solo tramite percorsi di baci e mani che si stringono proprio nel momento giusto, qual “pancino- culetto” che rende le serate anche più fredde, come paesaggi estivi che sanno di mare, cannella e vento di libeccio.

Di cosa stiamo parlando, quindi?

E’  proprio la difficoltà dell’amore che rende l’amore stesso così magico.

Perché ci permette di mettere alla prova le nostre abilità di mediatori, ci spinge verso limiti che nemmeno sapevamo di avere.

Ci apre il cuore e di conseguenza la mente, migliorandoci e creando un progresso che non è mai fine a se stesso ma che implica forze cosmiche che centrifugano nuove direzioni di percorsi inaspettati.

L’amore non si può definire. L’amore è. e’ quando ci si guarda alla sera, stanchi ma felici di ritrovarsi. E’ cogliere la sfumatura di un’espressione che ci fa crogiolare di tenerezza. E’ guardare verso un’unico obbiettivo, insieme. E’ coccolarsi. E’ mandarsi a quel famoso paese, di tanto in tanto. E’ piangere. E’ essere deboli e vulnerabili, con il cuore in mano, consci che dall’altra parte la persona a cui stiamo offrendo tutto di noi, non solo ci darà tutto di sé, ma si prenderà buona cura di ogni pezzetto della nostra anima.

L’amore è amarsi nelle zone d’ombra, quelle più pericolose, quelle che nemmeno Dario Argento oserebbe definire tanto fanno paura. Eppure è prendere in giro questa paura, guardandola negli occhi, sorridendo e affrontandola, come se fosse solo un angolo buio che con la nostra luce andiamo a rischiarare, rendendolo amabile – qualche fiore, un vaso, una poltrona comoda, e anche l’anfratto più temibile diventa una zona di conforto.

Perché l’amore è conforto. L’amore è esserci. L’amore è anche dubitare, ma poi prendere il dubbio e farne carta da macero. L’amore chiede conferme attenzioni e premure: e non ci si deve mai stancare di migliorarsi, di mettersi in discussione perchè il fine ultimo è sempre e comunque l’altro, questo altro che rende la nostra vita magica.

Amore insegna la lezione più grande: i difetti fanno parte della quotidianità, quel day by day che ci fa urlare, che fa venire il mal di testa, che ci urta e ci ferisce in realtà non può che costruirsi solo tramite fraintendimenti, porte sbattute in faccia, bicchieri pieni d’acqua sbattuti sul viso e macigni che si trascinano per le stanze in aria così tesa da poterla tagliare con il coltello. Ma questo è Amore, perché grazie a Dio ci si scontra, altrimenti non si cresce. Altrimenti non ci si confronta. Questa è la vita vera e la vita vera è fatta di nervosismi e angosce e conti che non tornano e aspettative disilluse. Ed è facile scaricare tensioni con chi ci è accanto. Da qui la pazienza che deve essere di Giobbe. Di qui il premio più grande: una vita a due fatta di quello che fa girare l’intero mondo universo. Di nuovo: l’Amore.

Risotto Pere e Gorgonzola

timo fresco

120 gr di gorgonzola

3 pere Anjou

brodo vegetale

300r di riso carnaroli

noci

3 cucchiai di mascarpone

40 gr di pecorino

pepe

45 gr di burro.

1 rametto di rosmarino

1 porro

1 cipolla dolce.

olio EVO

Tagliare le pere a tocchi.  Far soffriggere la cipolla con l’olio, aggiungere la pera – avendone cura di tenerne qualche spicchio da parte- il rosmarino, le noci,il timo e il porro, e infine il riso, farli tostare e poi coprire tutto  con il brodo. Aggiungere il mascarpone, e il gorgonzola. A 3 minuti dalla fine mantecare con il parmigiano e il burro, in progressione.

Cheese cake al doppio cioccolato

90 gr di biscotti digestive

90 gr di frollini al cacao

75 gr di burro

150 gr di cioccolato fondente

350 gr di mascarpone

400 gr di robiola

200 gr di zucchero di canna chiaro

estratto di vaniglia

2 uova

Riscaldare il forno a 180°C e imburrare uno stampo a cerniera.

Tritare i biscotti in un blender e mettere da parte.

Far fondere il burro, versarlo sui biscotti, amalgamare bene e metter sin forno a 160° per 15 minuti.

nel frattempo, mescolare mascarpone e robiola, vaniglia e sbattere le uova con lo zucchero. Unire i due composti.

far fondere il cioccolato a bagno maria e unirlo con il mix di formaggi e uova, tenendone da parte 150 ml.

versare il composto sui biscotti, e poi con l’aiuto di un pennello, aggiungere i 150 ml di cioccolato tenuto da parte. Infornare a 160°C per circa 30 minuti. Poi raffreddare per almeno 3 ore nel frigorifero.


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