Raccolta di firme per salvare la storica edicola nel III Municipio
Cittadini romani,
salviamo l’edicola di Piazza Galeno dalla rimozione
l’edicola sta lì da sempre. Da almeno venti anni è chiusa e abbandonata. Ora sembra che il III Municpio voglia rimuoverla. Noi vogliamo che gli si dia lo status di bene storico e vogliamo tutelarla con il vincolo di legge previsto per gli immobili di interesse storico-artistico e, perché no, anche di quello paesaggistico.
Vogliamo farne un monumento del quartiere al segno dei tempi. L’edicola è un simbolo del degrado dell’autorità pubblica, ignorata e persino derisa, incapace di trasmettere ai cittadini un qualsiasi rispetto verso le istituzioni, delle quali si avverte l’inutilità e l’assenza. Un monumento al disincanto ed alla rassegnazione civica, di cui la pubblica amministrazione è un ottimo conduttore.
Il III Municipio l’ha lasciata lì per tanti anni, impastoiato in una presunta impossibilità di rimuoverla a causa dell’irreperibilità dei proprietari. Dicono che non abbia più alcuna funzione. Non è vero!
I cittadini del quartiere Nomentano-Italia sanno bene che è un posto che offre uno schermo ad occhi indiscreti quando si fanno impellenti necessità di minzione dei cittadini più anziani. E poi è abitata da topi. Perché privare gli anziani del quartiere di questo riparo ed i simpatici roditori di un sicuro rifugio?
Per questo siamo insorti con questa campagna di sensibilizzazione e stiamo facendo una raccolta di firme da portare all’attenzione del Presidente del III Municipio e del Comandante dei Vigili Urbani, affinché desistano da questo insano proposito.
Vi invitiamo a sottoscrivere questo appello ed a partecipare all’apposizione di una targa commemorativa, che avverrà nel corso della cerimonia di domenica 31 marzo 2013, alle ore 12:00, in Piazza Galeno.
Inviteremo alla cerimonia tutti i benemeriti presidenti del Municipio ed i Comandanti del Corpo dei VV. UU. in carica negli ultimi venti anni,che con la loro inattività hanno, forse involontariamente, contribuito affinché l’edicola diventasse il monumento che è oggi.
Partecipate in massa. Saranno offerti altri esempi di utile impotenza della pubblica amministrazione capitolina e dei suoi rappresentanti perché non si dica che un cambiamento profondo di questo povero paese non dipende anche e soprattutto dall’impegno di ciascun cittadino, a partire da quelli che avrebbero il dovere di vigilare e di far valere la loro autorità per la quale rivestono una carica o indossano una divisa, delle quali il popolo tutto, ormai, non capisce l’utilità, soprattutto in periodi di inasprimento della pressione fiscale locale.