Picanto ma non troppo. L’Europa del sesso tra lingerie e guepiere

Creato il 03 luglio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Italie, adieu! Il piccante lontano dal Cupolone

Si sa, il mare non è per tutti. Troppo caldo. E neppure la montagna. La fatica delle passeggiate. E le stelle alpine - poi - non si possono toccare. Zona protetta. Ma dove andrà chi non vuole restare in città, e non vuole sentir parlare di mari e monti? L'alternativa delle vacanze piccanti nei "paradisi" d'oltralpe. "Picanto" sarà dunque la parola d'ordine, con l'aggiunta "non troppo". Una bella dose d'inglese da tenersi in valigia, il biglietto aereo in tasca e la voglia di trasgressione che accompagna il viaggiatore desideroso di nuove esperienze. Ma quali saranno, allora, i Paesi trainanti per questi viaggi tra lingerie e guepiere? Qualcuno ci risponde che l'Europa fa al caso nostro, e non dobbiamo incaponirci con Amsterdam e il trito e ritrito quartiere a luci rosse per vivere la nostra vacanza all'insegna del sesso. "La città dai bei canali è storia passata" sembra capire da chi ormai è un esperto di queste storie. "Siamo con le tasche vuole" ci racconta un ragazzo poco più che ventenne, "Non possiamo seguire la moda di Pigalle e di De Wallen. La Francia e l'Olanda ci spennano". E allora via nell'Est europeo: Ucraina, Repubblica Ceca, Moldavia, Romania e Bulgaria. "Vivi con pochi spiccioli al giorno" aggiunge ancora il ragazzo, "Tranne che per l'albergo, laggiù contratti di tutto".

Da Praga a Kiev: nouvelle champagne

Città fredde d'inverno. Kiev sopravvive sotto Natale con -20°C e i laghi gelati. Praga ha il suo fascino sotto la neve. Le luci di Piazza San Venceslao fanno da cornice a una vita che pullula senza fermarsi mai. Ma d'estate si cambiano d'abito. Torna il vecchio turismo e i giovani da tutta Europa. "D'estate vado spesso in Repubblica Ceca. Ci vado per fare la bella vita" ci racconta un giovane universitario, "Bei locali, buoni affari e belle donne soprattutto". Ci racconta allora di andare a Praga, e di spostarsi poi durante il soggiorno in altre città ceche, perché la sua scelta è quella del turista sessuale. "Per diversi anni ho soggiornato con amici lungo la Riviera adriatica, poi ho scoperto l'Est Europa, e per me si è aperto un mondo". Gli chiediamo, dunque, per quale motivo abbia scelto di cambiare orizzonti. Ci risponde che nell'Est europeo costa tutto molto meno che in Italia, e che il perbenismo ipocrita non è un fattore culturale. Gli domandiamo allora di spiegarsi meglio. "Ho sempre detestato dover fare i conti con i tabù" risponde, "Se non faccio del male a nessuno e scendiamo a patti, non ci vedo nulla di sbagliato. Qui in Italia viviamo di troppo bigottismo" conclude duramente.

Ma anche l'Est Europa è cambiato e fare sesso non è più il "paradiso" d'un tempo. La globalizzazione ha cambiato i toni degli affari. "Se scoprono, e ci vuol poco a capirlo, che sei un turista occidentale," ci spiega un uomo sulla quarantina, libero professionista, single per scelta, "subito i prezzi a prestazione s'impennano. Dalle 1.200 corone - 45 euro circa - passi d'un botto a 1.800 / 2.000 corone, come se niente fosse". Ci facciamo spiegare brevemente l'evoluzione di questo fenomeno di rincaro dei prezzi. Subito l'uomo sorride, poi aggiunge: "E' il turismo, la globalizzazione, il mercato unico ad aver spinto in alto le quote. Per recuperare qualcosa, si dovrebbero lasciare le grandi città, ma tutto diventa poi un'avventura troppo rischiosa. Meglio le grandi metropoli, e qualche euro in meno in tasca".

Il "bengodi" di Kiev è ormai acqua passata. Almeno è quanto lascia intendere un giovane, che afferma di aver viaggiato parecchio nei suoi 26 anni. "Fino a cinque, sei anni fa potevi dire che i prezzi all'italiana erano lontani chilometri. Ora anche in questo le distanze si sono accorciate, e non poco" racconta con un po' di rammarico. Gli chiediamo così di darci un'idea sul portafogli che un turista sessuale deve tenersi pronto in tasca per la capitale ucraina. Nell'immediato il ragazzo scuote la testa, poi però ci racconta che contrattare un'intera notte di sesso non sta sotto i 250 /300 euro, una media di 6.000 hrvynia, con la certezza di avere al fianco una bella donna. "I turisti con la pancia grossa" dice scherzando, riferendosi agli americani, "hanno cambiato letteralmente volto al mercato in Ucraina. Puoi anche portarti le ragazze in camera," aggiunge, "ma devi pagare un sovrapprezzo all'albergo". Nel suo racconto il ragazzo ci esorta - come per la testimonianza di Praga - a non abbandonare le grandi metropoli, e di non abbordare donne per strada. "Troppo pericoloso" dice, "E poi la qualità dei locali notturni e di chi ci lavora è notevolmente più alta. Merita andare sul sicuro".

Bucarest: au revoir Moulin Rouge!

Bucarest, la capitale rumena, con i suoi quasi 2 milioni di abitanti è per tradizione "la città della gioia", almeno per l'etimologia "Bucurie" che significa appunto "felicità". Poi ognuno adopererà la propria personale sensibilità per attribuire un dato significato al concetto dell'essere felici. Chi ci parla della Romania e delle esperienze sessuali che si possono vivere nel Paese del conte Dracula, ci mette subito in guardia a tener sempre gli occhi spalancati. "Vi chiederanno subito 1.000 euro, consapevoli che nessun locale pagherebbe mai tutti quei soldi" ci dice un uomo, che negli anni ha frequentato spesso Bucarest e i dintorni. Ci spiega allora che si può stringere un buon affare, pattuendo un'ora a 50 euro. "Se decidete per il doppio, aumentate le richieste e il tempo di permanenza". Un altro ragazzo ci racconta che tutto si risolve in discoteca. "Entri ben vestito, poggi una bottiglia al tavolo e sventoli i cash" esclama senza mezzi termini, "Capiscono subito chi è lì per far sesso o per godersi la serata in santa pace". Qualcuno parla di Timisoara, di belle ragazze giovani, di alcune addirittura disposte a lasciare la Romania per l'Occidente. Il piccante che alimenta un turismo tutt'altro che amante del mare, dei sentieri verdi e del relax sotto le palme. Quel sesso che fa da scintilla a quelle vecchie - e mai tramontate - notti brave.