Pablo Picasso e la civetta, foto Michel Sima 1946 – Al Museum Ludwig di Colonia dove fino al 15 gennaio 2012 è stata esposta una rassegna – curata da Kerstin Stremmel – di ritratti di Pablo Picasso eseguiti da trentaquattro importanti fotografi del Novecento (vedi articolo MAE Milano Arte Expo).
Pablo PICASSO a Milano: mostra a Palazzo Reale dal 20 settembre 2012 al 6 gennaio 2013 – Giancarlo Ricci (LINK per info, biglietti, prenotazioni di Palazzo Reale. MAE Milano Arte Expo, per la mostra dedicata a Pablo Picasso – con i capolavori del Museo Nazionale Picasso di Parigi apre una rubrica curata dallo psicanalista Giancarlo Ricci. I precedenti articoli di Ricci su Picasso: “IL FUMO DI DON SALVATOR” >leggi e NEL NOME DELLA MADRE >leggi).
OCCHI BUCATI – di Giancarlo Ricci
Curiosa vicenda quella dello sguardo. E ancor più lo sguardo, unico e particolare, che l’artista lancia sul mondo. Picasso non va per il sottile: “Cosa credete che sia un artista? Un imbecille che, se è pittore, ha solo degli occhi, se è musicista ha delle orecchie, e una cetra a tutti piani del cuore se è poeta”. Bastano gli occhi appunto, “solo degli occhi”, per essere artista. Ma tutto dipende da quali occhi. Prendiamo per esempio gli occhi della civetta, uccello presente in varie mitologie. Incarna la saggezza ma soprattutto è dotato di onniveggenza, infatti è considerato uccello della sventura e del malaugurio. Potrebbero essere questi gli occhi dell’artista? Gli occhi con cui l’artista guarda le cose e le racconta?
Picasso è stato capace, a suo modo, di rispondere a queste domande percorrendole in due direzioni. La prima: egli dipinge e crea ceramiche di civette, in particolare quando nel ‘47 si trasferisce a Vallauris, dove incomincia a lavorare la creta ispirandosi a temi antropomorfi e a civette, fauni, ninfe. La seconda: abbiamo un suo celebre ritratto del fotografo Michel Sima del ‘46 (“Picasso e la civetta”) in cui l’artista tiene in mano una civetta. Tra i due c’è sfida. Tra l’animale e l’uomo, tra la civetta e l’artista, ebbene gli occhi decisamente più rapaci sono quelli di Picasso. Troneggiano pronti a carpire.
Sono occhi rapaci perchè lo sguardo strappa le cose dal mondo e le getta sulla tela, sradica le immagini
Dimenticavamo: la civetta è un uccello notturno, ghermisce le sue prede dal tramonto all’alba, a occhi chiusi. C’è un prezzo che l’artista paga sulla propria pelle, o meglio con i propri occhi. Picasso lo testimonia con parole luccicanti di enigma: “In fondo c’è solo l’amore. Qualunque esso sia. E si dovrebbero bucare gli occhi ai pittori come si fa con i cardellini, perchè cantino meglio”.
GIANCARLO RICCI
Giancarlo Ricci, psicanalista di formazione freudiana e lacaniana, saggista, si occupa dei temi più attuali del disagio della civiltà. Ha pubblicato alcuni libri su Freud tradotti all’estero.
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Uno dei libri:
Giancarlo Ricci, Le città di Freud. Itinerari, emblemi, orizzonti di un viaggiatore – Prefazione di Carlo Sini – Jaca Book, Milano 1995.
(Trad. in portoghese: As cidades de Freud, revisao técnica di Marco Antonio Coutinho Jorge, Jorge Zahar Editor, Rio de Janeiro 2005).
Il resto, al sito: http://www.giancarloricci.net/
Giancarlo Ricci - Studio: via Ozanam, 8 – 20129 Milano, Cell: 339 6057.061, riccigian@tiscali.it
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PICASSO
Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi
Palazzo Reale di Milano
dal 20 settembre 2012
sito dedicato alla mostra di Picasso a Palazzo Reale: http://www.mostrapicasso.it/
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MAE Milano Arte Expo -milanoartexpo@gmail.com- ringrazia Giancarlo Ricci per il testo.
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