Picasso e Antibes

Creato il 10 gennaio 2011 da Sara


Fredda domenica festiva ad Antibes: si vagabonda per le stradine della città vecchia, un salto al mercatino sempre aperto fra artigianato e i soliti prodotti gastronomici regionali, una sosta al bistrot d'angolo la Fontaine des Délices per un caldo caffé e via per la passeggiata sugli spalti della cittadella fortificata. Vista stupenda sul mare, sul porto, non più piccolo e raccolto come un tempo, qualche anno fa lo hanno ampliato costruendoci il cosiddetto Quai des Milliardaires per le super barche da crociera come quella della regina Elisabetta o il Nabila del miliardario saudita Kashoggi. Altro che porticciolo di pescatori.
Lungo la strada  si incontra la prestigiosa galleria d'antiquariato ed arte Gismondi, con delle gigantesche chiocciole blu in plastica riciclata mediante stampaggio rotazionale del Cracking Art Group, artisti che vogliono giocare con la città proponendo opere ed installazioni di rottura rispetto alla tradizionale immagine urbana. Pochi metri prima, arroccato sul mare l'atelier del grandissimo  pittore Nicolas de Stael, russo e di aristocratici lombi. Nel '55 muore suicida a soli 41 anni gettandosi dalla finestra di questo suo studio.
Austero e imponente si erge il Castello Grimaldi, cioè l'attuale Museo Picasso. Fondato sull'antica acropoli della città greca di Antipolis, abitato fino al XVII° secolo dalla famiglia Grimaldi che le ha dato il nome, poi Municipio, caserma e acquistato infine nel '25 dalla città di Antibes che lo adibisce a museo. Picasso, gigante dell'arte del '900 e non solo, abituale frequentatore della Costa Azzurra, si entusiasma per questo posto, ne decora alcune pareti e vi realizza numerosissime opere. Nel '46 con la compagna dell'epoca Françoise Gilot ne fa il suo atelier occupandone  una parte. Dal 1966 il Castello Grimaldi diventa ufficialmente il Museo Picasso, il  primo consacrato all'artista, seguiranno poi quelli di Barcellona e Parigi. La collezione museale si è creata nel tempo grazie ai doni eccezionali degli artisti che vi hanno esposto ( per esempio De Stael e Hartung, Picasso stesso offrirà 23 pitture e 44 disegni e molte ceramiche realizzate nella vicina Vallauris all'atelier Madoura, Jacqueline Picasso arricchirà ulteriormente la collezione con altre opere) e alle progressive acquisizioni della città di Antibes. 
Il museo è stato magistralmente restaurato in anni recenti ed il nuovo conservatore sta organizzando mostre ed iniziative culturali di alto livello, rubando lo scettro alla Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence.   Proibito purtroppo fotografare le opere all'interno, sono giusto riuscita di straforo a  prendere una parte dell'allestimento di piatti che occupava incredibilmente tutta una parete.
straordinaria la vista dalla finestra del secondo piano, come pure la terrazza: delle sculture La Vierge Folle del '46 di Germaine Richier, una Dea del Mare di Mirò del 1968.
"A' douze ans je savais dessiner comme Raphael, mais j'ai eu besoin de toute une vie  pour apprendre à peindre  comme un enfant" esclama Picasso (qui immortalato con Françoise Gilot in una storica foto di  Robert Capa). A novant'anni suonati dipingeva ancora furiosamente ed in piena produzione erotica (bella a questo proposito la mostra "La Collezione Segreta" di qualche anno fa a Milano alla Fondazione Trussardi). Senza nulla togliere a questo immenso genio artistico, continuo a pensare che in fatto di creatività e bellezza il primo posto spetti sempre a Madre Natura.

  

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