A questo punto la strategia finora nascosta dietro a tutti gli ultimi avvenimenti appare abbastanza comprensibile o, almeno, si profila un quadro credibile, per quanto fino a poco fa sarebbe sembrato fantascientifico, dello scenario che si profila.
Napolitano non durerà sette anni. Non mi riferisco alla questione anagrafica per la quale non posso fare previsione e, personalmente, gli auguro di campare altri cent’anni. Mi riferisco alla sua utilità politica in questa fase. Napolitano sarà Presidente della Repubblica fino a che non saranno sciolte le Camere e questo avverrà molto a breve, altrimenti non avremmo votato a febbraio, cosa del tutto irrituale. Votare con questa legge elettorale e con un quadro politico come questo, con il PD e la sinistra sostanzialmente disintegrati, porterà probabilmente a questa situazione:
1) Grillo manterrà il proprio elettorato, magari lo potrà incrementare ma non di molto. Si attesterà, quindi, intorno al 25% attuale;
2) Berlusconi manterrà il proprio elettorato e magari lo incrementerà. La sua politica attuale di sostanziale silenzio e attesa in questa fase è premiante.
3) Gli elettori del centro-sinistra non andranno a votare.
Conseguenza: i numeri si moltiplicheranno a causa dell'ulteriore calo dei votanti. Il che significa che Berlusconi arriverà probabilmente da solo alla maggioranza assoluta e potrà governare indisturbato, magari dando la Presidenza del Consiglio all’Inutile Alfano che, finalmente, servirà a qualcosa. A quel punto Napolitano potrà finalmente godersi la pensione e avremo un nuovo Capo dello Stato. Indovinate chi sarà? Secondo me il suo nome comincia per “B” e finisce per “erlusconi”.
Luca Craia