Piccola storia dell'Umanità: Le prime conquiste

Da Lory663
...>> Quando alcuni anni or sono , un dilettante di speleologia penetrò  per primo in una profonda caverna presso Altamira, nei Pirenei, credette di sognare: la luce della sua tua torcia rivelava, sulla volta e sulle pareti di roccia, innumerevoli figure di bisonti, cinghiali e lupi, dipinte con stupefacente evidenza di forma e di colori, un'intera pinacoteca sepolta da millenni nell'oscurità della montagna. Fu la prima rivelazione dell'esistenza di una cultura dell'uomo paleolitico: ritrovamenti analoghi effettuati nella caverna di Font de Gaume, in Francia, e in altre, dimostrarono che numerose collettività già evolute e coscienti esistevano, sparse per l'Europa, fina da 30-20000 anni fa. Sono della stessa epoca le prime sepolture a sarcofago, scoperte nella "Buca del Drago" in Engadine, i graffiti e le sculture della Caverna detta "Trois Frères" in Francia, che testimoniano l'iniziarsi di culti religiosi, rivolti per lo più verso i morti e verso i grandi fenomeni naturali.
Con l'arte e la religione, l'Uomo si separa definitivamente dal mondo istintivo ed animale che lo circonda e inizia la sua lentissima ascesa verso le regioni più alte della vita intellettiva. Nuovi segni di questa raggiunta maturità non tardano ad apparire: ecco infatti le prime selci scheggiate a punta di freccia o a lama di scure (siamo nell'Epoca Neolitica, o della pietra lavorata), i focolari accuratamente costruiti, infine le palafitte.
Sul fondo di laghi prosciugati, lungo gli antichi corsi dei fiumi, si trovano ancora oggi frammenti di pali bruciacchiati infitti profondamente nel fango: sono le fondamenta di villaggi palustri, costruiti come isole in mezzo all'acqua che serviva da via di accesso e da difesa. E' evidente l'enorme distanza che separa l'abitante delle caverne montane da questo contadino-pescatore: egli sa erigere capanne di tronchi, ha imparato a scavare canoe, a foggiare ed a cuocere vasi d'argilla, ha strumenti che gli permettono di dominare il mondo circostante. Se pensiamo alla geniale intuizione dell'uomo che per primo tentò di eguagliare la natura seminando e adattando ai suoi scopi le piante selvatiche, dobbiamo ammettere che egli, quantunque in apparenza ben diverso da noi, non era meno abile e preveggente dei nostri moderni scienziati.

Il cammino dell'umanità prosegue. Un giorno, da una pietra pesante e scura che casualmente era stata posta sul fuoco, cola un liquido rossastro e densissimo che subito si rapprende e si solidifica: e l'uomo, che incuriosito si china a raccogliere un frammento dell'ignota sostanza, vede con stupore che è più malleabile e più dura della pietra e che, ripulita dalle scorie, lampeggia al sole. L'ignota sostanza era il rame!
 Quell'uomo non sapeva che in quel pezzo di metallo era la chiave di ogni progresso futuro, che improvvisamente la via faticosa che per millenni i suoi antenati avevano percorso sarebbe diventata più comoda e agevole. Comincia l'età del rame e del bronzo: padroni della nuova materia, gli uomini affrontano e risolvono difficoltà prima insormontabili, l'evoluzione tecnica e spirituale si accellera, sì che se prima occorrevano decine di secoli, ora bastano pochi anni per cambiare la faccia di una civiltà o di una regione.
Fino a questo punto le storie dei diversi popoli coincidono: tutti hanno subito le stesse vicissitudini, superato gli stessi ostacoli, e sono giunti, presto o tardi, alla prima grande tappa: la scoperta dei metalli. Ora le strade si dividono: solchi sempre più profondi, determinati dalla razza, dall'ambiente e dal clima, si scavano fra i diversi popoli, appena usciti dall'adolescenza e da poco consci, ognuno, di un proprio lontano destino.
E' anche di questo importante periodo della storia dell'Uomo la costituzione delle terramare, che rivelano un'organizzazione civile assai superiore ad ogni altra. Furono queste le prime città italiche, sorte nella Pianura Padana. La terramare era simile nella struttura ad una palafitta, ma i suoi pali di sostegno erano conficcati nella terra, in conche a forma di quadrilatero. Attorno correva un fossato pieno d'acqua; il bacino era tagliato da due principali strade che si incrociavano, mentre altre vie minori suddividevano la città in tanti rioni regolari. Le case erano di legno, di mota e di frasche e costruite sull'ampio tavolato sorretto dai pali infitti nel bacino.
Il popolo delle terramare, laborioso e guerriero, fu maestro nella modellatura della terracotta, nell'impiego del legno, nella lavorazione del metallo, tanto che non è azzardato affermare che le terramare furono la culla della civiltà italica.
...e la storia continua >> Gli Egiziani
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