Piccole canaglie francesi

Creato il 06 aprile 2010 da Dylandave

- Il Piccolo Nicolas e i suoi Genitori – 2010 – ♥♥ e 1\2 -

di

Laurent Tirard

I titoli di testa in stile pop-up book, disegnati dal cartoonist francese Jean Jacques Sempè , ci fanno subito capire da dove questo film abbia tratto spunto: dal libro del 1959 scritto da Renè Goscinny che ha come protagonista il bambino Nicolas e la sua visione del mondo negli anni ‘50. Erano gli anni ‘50, si scriveva ancora col calamaio e alzarsi in piedi all’ entrata della maestra era ancora un obbligo. Il film di Tirard mette in luce i rapporti tra il mondo degli adulti e quello dei bambini avvalendosi dello sguardo particolare del piccolo Nicolas, che come un piccolo Pollicino crede che sarà abbandonato presto nel bosco dai suoi genitori a causa della nascita di un nuovo fratellino. Quello che salta all’ occhio subito però, tralasciando la fotografia un pò fiabesca e le atmosfere molto fanciullesche, è che i personaggi che forse funzionano maggiormente sono quelli del padre Kad Mèrad e della madre Valérie Lemercier che con la loro spassosa interpretazione riescono a dare quel sicuro tocco di ironia e brio alle intere vicende. Il fraintendimento del piccolo Nicolas (la falsa convinzione di attendere un fratellino che sarà la causa del suo abbandono) finisce ben presto per tramutarsi in una sorta di coalizione tra bambini per tentare di “rimuovere” il problema ma che finisce per instaurare una serie di gag che ricordano più che la comicità francese, quella americana del 1922 e delle sue Piccole Canaglie. Il mondo fanciullesco di Goscinny, privo di ogni tipo di violenza, criminalità o altro ha per anni fatto ridere i francesi ma qui nel film di Tirard non riesce a farlo più di tanto, limitato proprio dalle sua pretesa di essere non solo un prodotto comico ma anche una riflessione sulle diversità tra il mondo dei bambini e quello degli adulti. E allora vediamo come Nicolas ritrae i suoi compagni di classe soffermandosi sui loro “difetti” comici mentre glissa sui problemi e i litigi dei genitori limitandosi a dire che alla fine stanno comunque bene. Fa tutto questo avvalendosi di quella struttura narrativa, ormai fin troppo consolidata nel cinema francese e che prende origine da Il Faavoloso Mondo di Amelie: la voce fuoricampo che introduce i personaggi come un flusso di coscienza del protagonista del film. Al contrario dei personaggi di Amelie , quelli del mondo di Nicolas sono molto più stereotipati e finiscono per essere un po’ inconsistenti. Discontinue sono anche le risate provocate da questo film per grandi e piccini, che in alcune situazioni comiche strappano l’ inevitabile risata, mentre in altre (soprattutto quelle che hanno come protagonista l’ amico grasso o il bambino secchione) non fanno che riportare in memoria centinaia di sequenze di film passati dove tali trovate sono state già fin troppo riproposte. In definitiva ci si accontenta se si vuole trascorrere una serata spensierata e con qualche risata, ma si ha la sensazione che oltre allo splendido cast e a quei meravigliosi titoli di testa ben poco altro ci sia degno di menzione.

( Piccole Canaglie Francesi in azione)

( Kad Mèrad e Valèrie Lemercier veri mattatori del film)

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