Ore 17:12, suona il mio telefono. È Anette. "Ciao, dove sei?" mi chiede. "Al lavoro" rispondo.
Anette: "Hmm... sono le cinque e un quarto, alle cinque e mezza Eleonora deve essere agli allenamenti di pallavolo, e alle sei tu devi portare Sofia in piscina, quindi noi saremmo dovute uscire di casa già da un po', e non posso lasciare Sofia da sola".
Entrambi gli appuntamenti erano nell'agenda del mio telefonino, solo che in quello degli allenamenti di Eleonora mi ero dimenticato il promemoria.
Alle 17:16 ero a casa. Eleonora è arrivata all'allenamento con soli tre minuti di ritardo.
Lavorare a 500m da casa è un privilegio.